Sarebbe dovuto essere un taglio per diradare le piante malate o in sofferenza, e quindi favorire un ripopolamento più efficace del pino domestico del bosco di Platamona, 680 ettari di verde (piantati nel 1953), che costeggiano il litorale per una ventina di chilometri, da Porto Torres sino alla località Marritza di Sorso.

Il taglio dei pini interessava una zona di circa 20 ettari, di fronte al Villaggio la Plata, all'altezza del quarto pettine, nel territorio di Sorso. L'opera purtroppo si è trasformata in un autentico disastro ambientale. In sostanza si è tagliato molto di più del dovuto, in maniera quasi folle. Gli alberi recisi, diverse centinaia, sono accatastati o lasciati alla rinfusa nella pineta. Ancora evidenti sul terreno le tracce delle imponenti ruspe usate nel lavoro.

Il Corpo Forestale ieri ha bloccato tutto, messo i sigilli al cantiere e denunciato la società che stava eseguendo i lavori: Accademia del gruppo Banca Sempione. Nel frattempo divampano accese polemiche e scattano le lamentele dei cittadini, dei residenti e dei tantissimi sportivi e appassionati di jogging che percorrono la bellissima pista ciclabile attigua al disastro. Le domande che si fanno tutti sono molto semplici: perché non si è intervenuti prima? Come potevano tutte queste ruspe e questi lavori passare inosservati da chi è preposto al controllo? Tutti quesiti, insieme ad altri aspetti, sui quali dovrà fare luce la magistratura.

"Non hanno nemmeno fatto una cernita tra alberi da tagliare e lasciare in piedi - afferma amaramente Pinuccio Lai, 65 anni, pensionato di Sassari, assiduo camminatore nella pista ciclabile prospiciente -. Sono stati segati moltissimi alberi con la chioma verde. Uno scempio naturalistico che poteva essere evitato".
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