Condividono in pieno amarezze e disagi, e anche loro temono per il futuro. Ma a riaprire per protesta, come propone il movimento nazionale #ioapro, i ristoratori cagliaritani non ci stanno. Dunque niente cucine aperte dopo le 18 (solo per l’asporto, naturalmente), niente tavoli apparecchiati.

Le associazioni di categoria territoriali dicono no al metodo e premono su un punto: “Occorre rispettare le regole”, dice Emanuele Frongia, presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna, “allo Stato chiediamo da sempre impegno, sostegno e senso di responsabilità, non possiamo essere noi stavolta a trasgredire le regole”.

Non solo. “C’è in gioco la nostra credibilità come categoria oltre al fatto che con una violazione come quella di rischiano multe pesantissime è una sospensione dell’attività. Continuiamo a chiedere di poter restare aperti, ma non trasgrediamo le regole”.

La video-intervista a Emanuele Frongia.
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