Alessandro ha 22 anni e un sorriso che guarda al futuro. "Presto prenderò la laurea in Fisica. Sei anni fa ho avuto un tumore al cervelletto, ma grazie alla professionalità di medici, infermieri e tutto il personale del Microcitemico ce l'ho fatta. Quell'ospedale è come una famiglia, non toccatelo".

La voce di Alessandro squilla accanto a quelle di altri pazienti e genitori che, preoccupati per il futuro, questa mattina sono tornati sotto il Consiglio regionale, a Cagliari, per dire no allo scorporo del Microcitemico dall'Azienda Brotzu sancito dalla nuova riforma sanitaria approvata in Consiglio un mese fa.

"È grave che la Giunta e il Consiglio, in un tempo di pandemia mondiale che mostra proprio in queste settimane una grave recrudescenza, lascino i pazienti alla mercé di una riforma fumosa, senza obiettivi. L'intento di traferire reparti e servizi è del tutto deleterio per la serenità dei pazienti, delle famiglie e degli operatori. Giù le mani dal Microcitemico", dice Francesca Ziccheddu, presidente di Asgop, l'associazione dei genitori oncoematologia pediatrica.
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