Un viaggio in macchina nel tempo. Da Cagliari a Pula (e viceversa). Sulla cartina una sola strada, per tutti la “195” o Sulcitana. Nella realtà una sequenza di carreggiate di diverse tipologie, che risalgono a diverse epoche e fanno capo a diversi enti. C’è l’Anas, ma è competente anche il Cacip. Un tratto, sul versante di Cagliari, a quattro corsie con spartitraffico centrale, è vecchio di decenni. Ma si transita anche su una parte, lungo la spiaggia di Giorgino, che di corsie ne ha solo due, una per ogni senso di marcia: stretta fra mare e laguna, la striscia d’asfalto rischia di essere inghiottita dall’acqua. Per correre ai ripari, sulla costa verrà realizzata una scogliera con massi che peseranno fino a tre tonnellate l’uno. Una soluzione tampone in attesa dell’approvazione del progetto del “troncone nord” della Statale per il quale non bisognerà aspettare tempi lunghi, ma biblici.

Più brevi quelli per l’apertura dell’ultimo pezzetto del tratto inaugurato ai primi di settembre, che da Capoterra – Sp 91 – arriva fino alla connessione con la Consortile Cacip a monte di Sarroch. Da qui riecco asfalto con dossi, un costone che viene giù a ogni diluvio e gallerie buie. Il viaggio prosegue fino alla riconnessione con il “tratto nuovo”, che arriva fino a Pula. Non prima di essersi ristretta per circa un chilometro, fino alla vecchia, vecchissima 195, che da qui in poi – a Teulada – resterà così come è.

Ma i problemi sulle strade sarde non sono di certo finiti. Tra gli incubi degli automobilisti anche la “554” che, con i suoi 14 chilometri e 6 semafori, registra la media di almeno tre incidenti al mese (esclusi quelli che non vengono denunciati). Per il tratto il piano dell’Anas prevedeva una spesa di centinaia di milioni per sostituire le lanterne agli incroci con altrettante rotatorie, in modo da ridurre i tempi di percorrenza. Ma per ora quel progetto non decolla, così come il sogno di unire il tracciato della vecchia 554 alla nuova statale, quella che arriva da Terra Mala e termina più o meno nel nulla, in un luogo imprecisato tra Maracalagonis e le campagne di Quartu. Il progetto è impantanato dal 2021, «dopo che il Comune di Maracalagonis ha espresso un parere negativo nel corso della Valutazione d’impatto ambientale», riassume l’assessore ai Lavori pubblici Antonio Piu. Ma la rivoluzione è ancora lontana: «A breve convocherò tutti i sindaci coinvolti per spiegare e condividere quello che abbiamo intenzione di fare con gli 80 milioni a disposizione».

Buone notizie arrivano però da Nuraminis: martedì è prevista la riapertura della 131.

Ulteriori dettagli e approfondimenti negli articoli di Enrico Fresu e Michele Ruffi in edicola e sull’app L’Unione Digital.

© Riproduzione riservata