Hanno gridato per fare arrivare la voce del popolo palestinese al red carpet della Mostra del Cinema, «contro il genocidio perpetrato dal governo di Israele», i partecipanti alla manifestazione organizzata dai centri sociali del Nordest e dall’Anpi che nel pomeriggio di ieri ha invaso il Lido di Venezia.

In marcia

Una grande partecipazione di persone di ogni provenienza e ispirazione, dai cattolici ai giovani di estrema sinistra, dagli anziani a persone comuni. In cinquemila, secondo gli organizzatori, guardati in maniera discreta dall’imponente dispositivo di sicurezza predisposto nei giorni scorsi dalla Questura.

I volti noti

Tra di loro anche volti noti e alcuni attori che prendono parte dalla Mostra del Lido, tra cui la presentatrice Emanuela Fanelli, accanto a Michele Riondino, che stamani aveva esibito la bandiera palestinese nella cover del telefonino. Poi Lorenzo Zebetti, presente nel film La Grazia di Paolo Sorrentino, Tecla Insolia, del film Amata, Donatella Finocchiaro e Ottavia Piccolo, che al Lido abita, e Loredana Cannata. Tra i politici la capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella, assieme a Nichi Vendola e Luciana Castellina. Vendola: «Giusto e sacrosanto che nei giorni del festival internazionale del cinema di Venezia, il mondo dell2arte, della cultura e della bellezza si ribelli insieme ai cittadini veneziani e ai giovani di tutta Italia contro lo scempio dell'umanità che in corso in queste ore a Gaza. «Uno Stato terrorista, un governo fascista - prosegue Vendola - stanno continuando impuniti in una carneficina che è una delle pagine più vergognose della storia recente. Fermare il genocidio è una priorità assoluta per l'intera umanità».

Il concentramento è iniziato nel piazzale di Santa Maria Elisabetta, approdo dei vaporetti al Lido, dove è sbarcata anche la motonave noleggiata per l’occasione, esaurita nei suoi 700 posti. Centinaia di barchette di carta sono state appoggiate sul selciato del piazzale con la bandiera palestinese. A guidare il corteo c’era uno striscione che recitava “Stop genocide - Palestina libera dal fiume fino al mare”. Il percorso della manifestazione è stato circolare, lungo il Gran Viale e il Lungomare fino a sfiorare le aree del Festival, per poi ritornare al punto di partenza. Lungo il cammino si sono susseguiti discorsi di vario gruppi che hanno aderito all’iniziativa, la testimonianza di una donna palestinese e di un medico che ha operato a Gaza.

Un po’ di tensione

Qualche tensione quando, nella foga del discorso, una studente ha azzardato che «il futuro della Palestina è un futuro senza Israele». In realtà tutti gli slogan che si sono succeduti sono stati all'insegna della liberazione per la Palestina «dal fiume al mare», e uno degli organizzatori ha sottolineato alla fine che «questa manifestazione non vuole essere un'espressione di antisemitismo, ma una critica radicale al sionismo, per la libertà dei popoli».

Coerenza

«Prendiamo atto - è stato detto alla fine - delle critiche del direttore della Mostra, ma chiediamo alla Biennale di essere coerente, in vista della prossima Mostra d’Arte. Non si tratta di silenziare singoli artisti, ma di non dare spazio a un paese che commette crimini internazionali. A Venezia non sarà tutto come prima».

Global Sumud Flotilla

Tra le testimonianze odierne c'è stata che quella di un collegamento con i promotori della Global Sumud Flotilla, che partirà alla volta di Gaza per portare aiuti umanitari. A Genova ieri per tutta la giornata il flusso di persone è stato continuo nella sede di Music For Peace. L'Ong ligure ha riferito che in cinque giorni sono state superate le 300 tonnellate di materiale raccolto.

Le barche che partiranno da Genova, da tre a cinque per gli organizzatori, si congiungeranno con il resto della Flotilla a Catania, da dove poi partiranno tutte insieme il 4 settembre per provare a rompere l’assedio a Gaza.

Andrea Buoso

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