Una serata (domani, ore 20) nella Cittadella dei musei di Cagliari col pensiero rivolto alla vicina necropoli fenicio-punica. “Omaggio a Tuvixeddu”, l’evento organizzato dai Musei nazionali, è una nuova tappa del progetto “La musa Euterpe” che dal 2023 ha dato vita a oltre trenta eventi in luoghi della cultura. Un concerto intervallato da letture classiche con artisti come Gavino Murgia, Lia Careddu, Elena Ledda, Mauro Palmas, Marcello Peghin, Federico Fiorio e Karalis Antiqua Ensemble, Simone Pittau e l’Orchestra da camera della Sardegna, Gianfranco Meloni.

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Euterpe, musa della musica e della poesia, figlia di Zeus e di Mnemosyne, custode della memoria, è la naturale patrona di musei e luoghi della cultura. Nei Musei nazionali di Cagliari si conservano reperti della lunga storia della musica: un bronzetto raffigurante un personaggio che suona uno strumento aerofono, antenato delle launeddas; il sarcofago delle Nereidi (III secolo), dalla necropoli orientale di Cagliari, compendio di strumenti musicali. È viva la memoria del musico Tigellio, la cui residenza la fantasia popolare volle nelle domus di Campo Viale (Via Tigellio). Nelle vicinanze Gemiliano Deidda, nel XVIII secolo, scoprì il mosaico raffigurante Orfeo (IV secolo), oggi nei Musei Reali di Torino. L’identità della Sardegna, dall’antichità, è anche la sua musica e i suoi musici.

La necropoli di Tuvixeddu
La necropoli di Tuvixeddu
La necropoli di Tuvixeddu

La musa Euterpe nei luoghi della memoria ritrovata, attivato nel 2023 grazie a un bando per i musei autonomi della Direzione generale per lo Spettacolo del Ministero della Cultura, ha dato vita a oltre 30 concerti creando connessioni tra arti performative e luoghi della cultura, e coinvolgendo gruppi e singoli artisti in un’intensa dialettica tra sperimentazione e tradizione. Il progetto ha fatto riscoprire l’ex Regio Museo in piazza Indipendenza, riaperto al pubblico dopo trent’anni; la Cittadella dei Musei, il Museo archeologico e la Pinacoteca, finalmente, riconnessi e con un unico ingresso; il Teatro dell’Arco. Luoghi della cultura, finalmente, agiti come luoghi pubblici; democraticamente, accessibili alla fruizione collettiva. Il progetto è proseguito, negli anni successivi, per la liberalità di molti artisti che si sono esibiti pro bono publico. Ecco perché i Musei nazionali, hanno pensato di dar seguito alle costruttive e generative relazioni, attivate specie con soggetti associativi che operano per il bene pubblico e con artisti che hanno aderito all’Omaggio a Tuvixeddu, pro bono publico. La condivisione come concreta azione positiva che produce effetti moltiplicatori a favore della comunità e degli ospiti presenti in città. L’Omaggio a Tuvixeddu, coltivato e condiviso con quanti vi hanno aderito, si terrà nella Cittadella dei Musei che Giovanni Lilliu sognò potesse diventare luogo di cultura e di pace, dove poter custodire la memoria millenaria della Sardegna.

La serata di domani è una delle tappe per celebrare i 225 anni di fondazione dei Musei nazionali di Cagliari; fulcro della storia della città, della Sardegna, del Mediterraneo. Oggi assai amati dalla comunità regionale e non solo. Perché l’amore per una persona, come per un luogo, si evince non dagli annunci ma dalle pratiche. Ecco perché abbiamo pensato a Tuvixeddu, luogo assai poco amato dai decisori, viste le sue attuali condizioni. Di Tuvixeddu i Musei nazionali conservano i reperti che provengono, in maggioranza, dal Predio Ibba, scavato da Antonio Taramelli ed oggi diventato il cosiddetto catino, una foresta inestricabile. Il cosiddetto Parco, nella fattispecie del giardinetto, ignora il motto “meno è più” attribuito a Ludwig Mies van der Rohe. Irrispettoso della vasta necropoli punica, delle imponenti tombe monumentali romano-imperiali e tardo antiche, dell’impressionante habitat rupestre, e, diffusamente, di una densità storico-monumentale che somma le tracce dei millenni fino alla contemporaneità. Un unicum. L’obiettivo di quanti si sono prodigati per l’Omaggio a Tuvixeddu è favorire buone pratiche civili ma anche il riconoscimento da parte dei decisori dell’appartenenza al mondo di un luogo unico da un punto di vista paesaggistico.

Maria Antonietta Mongiu*

*Componente CdA dei Musei nazionali di Cagliari

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