Sono passati, ormai, otto giorni e di loro ancora nessuna traccia. I 12 giovanissimi calciatori e il loro allenatore sono ancora intrappolati nell'immenso labirinto di grotte della Thailandia del nord.

Anche se progressi nelle ricerche ne sono stati fatti. E non pochi.

Gli esperti dicono che i soccorritori sono giunti ad una fase cruciale dell'operazione di recupero, visto che i sommozzatori della Marina thailandese sono arrivati a poche centinaia di metri dall'imbocco della grande cavità nota come "Pattaya Beach".

Le bombole di ossigeno vengono portate ai sub

Un traguardo - seppur non ancora decisivo - raggiunto solamente grazie alle condizioni meteo che, con la diminuzione temporanea delle piogge monsoniche, hanno permesso a un po' d'acqua di defluire fuori dalle cavità di Tham Luang e di conseguenza liberare il passaggio ai soccorritori.

I sub hanno infatti creato una base nella "Stanza numero 3", un incavo al centro del complesso sotterraneo a circa 3 km dall'ampia grotta presumibilmente meno allagata di tutte.

Le pompe eliminano l'acqua dalle cavità

Se i bambini non dovessero trovarsi però nella "Beach" allora le cose si complicherebbero ulteriormente, allungando i tempi di ricerca.

Tempi che sono essenziali affinché il recupero vada a buon fine, sia perché i bambini saranno sicuramente già molto debilitati sia perché a partire da domani è prevista una ripresa delle piogge.

(Unioneonline/DC)

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