L’Iran continua a giustiziare i manifestanti. L’età non è un’attenuante e, travolti dalla repressione delle forze dell’ordine, ci sono anche tanti minori.

Maulawi Abdul Hamid, l’Imam della minoranza sunnita, ha criticato l'arresto e le uccisioni di bambini e adolescenti durante le proteste. «I bambini che protestano non dovrebbero essere imprigionati. L'Islam – ha affermato l’autorità religiosa – raccomanda vivamente di essere gentili con loro, di non imprigionarli, di non picchiarli. Ma in queste proteste a volte viene emessa una pesante condanna proprio per un ragazzo. La Repubblica islamica a volte tiene un bambino in carcere finché non cresce e lo giustizia. Questo è sbagliato».

È dello stesso parere l'Imam di Ahl-e-Sunnah Zahedan (nella provincia iraniana del Sistan-Balucistan, dove vive la comunità etnica baluchi che professa l’Islam sunnita) ha definito “dolorosa” l'uccisione di decine di bambini durante le manifestazioni.

Maulawi Abdul Hamid ha inoltre definito i problemi economici dell'Iran come il risultato delle politiche economiche dei governanti. «Se dipendesse da me – ha detto –, non imprigionerei nemmeno una sola persona per reati politici perché la nostra economia è risolta dalla politica. Se liberassimo i prigionieri politici, il giorno dopo ci sarebbe un effetto positivo sull’economia del Paese».

(Unioneonline/v.f.)

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