Russiagate, Trump avverte l'ex capo Fbi: "Spero non mi abbia registrato"
"Non ho interessi in Russia. Nessun prestito, niente di niente".
Nei giorni in cui riesplode il Russiagate, dopo il licenziamento del direttore dell'Fbi James Comey, il presidente Usa Donald Trump torna a ribadire di non avere legami illeciti con Mosca.
Lo fa in un'intervista con Nbc News.
"Molti anni fa ho venduto una casa a un russo, ma non ho proprietà nel Paese".
L'inquilino della Casa Bianca ha poi ammesso di aver chiesto a Comey più di una volta se fosse indagato.
"Gli ho detto 'se è possibile mi faccia sapere, sono sotto indagine?' e lui ha risposto 'non è sotto indagine' - ha raccontato. Tutto quel che posso dire è questo, so che non sono indagato".
Poi precisa: "Parlo di me, non della mia campagna elettorale. Io non sono indagato".
LA VERSIONE DEL NYT - Mentre la Casa Bianca dichiara che alla base del licenziamento di Comey ci fosse la sua "incapacità", il New York Times rivela che c'era stato un "misunderstanding" tra lui e il numero uno degli Usa.
Dopo il suo insediamento, infatti, Trump gli aveva chiesto "lealtà". In risposta, però, il capo dell'Fbi avrebbe promesso solo "onestà", spiegando che non avrebbe potuto essere "affidabile" in senso politico.
Trump ha poi pubblicato un tweet diretto proprio all'ex numero uno del bureau.
Una sorta di "avvertimento", che recita: "Spero che del nostro colloquio non ci siano registrazioni".