Nuovo colpo di scena nell'ambito del "Russia-gate", l'inchiesta aperta dall'Fbi sui presunti rapporti tra gli esponenti dell'entourage di Donald Trump e la Russia durante la corsa alla Casa Bianca.

L'ex consigliere per la Sicurezza nazionale Usa Michael Flynn si è detto disponibile a testimoniare davanti alle commissioni del congresso sui possibili legami fra la campagna elettorale di Donald Trump e la Russia in cambio dell'immunità.

Flynn vuole protezione contro una "accusa ingiusta", ha riferito il suo avvocato Robert Kelner.

"Ha certamente una storia da raccontare e vuole farlo, se le circostanze glielo permetteranno", ha aggiunto il legale.

La sua testimonianza potrebbe aiutare a far luce sulle conversazioni avute con l'ambasciatore russo negli Stati Uniti Sergei Kisylak nel 2016.

Flynn è stato costretto a dimettersi dal suo ruolo di consigliere per la Sicurezza nazionale lo scorso 14 febbraio per aver mentito al vicepresidente Mike Pence sui colloqui intercorsi con l'ambasciatore russo prima dell'insediamento di The Donald.

LA FIRMA DI DUE DECRETI - Trump, intanto, ha annunciato il varo di due decreti con l'obiettivo di "combattere gli abusi commerciali" nei confronti degli Usa.
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