Continua a Istanbul la caccia all'uomo per catturare l'attentatore che ha sparato in una nota discoteca della città durante i festeggiamenti per il Capodanno, uccidendo 39 persone e ferendone 69.

Secondo le autorità turche si tratterebbe di un 25enne originario dello Xinjiang cinese, regione a maggioranza uigura, etnia turcofona di religione islamica.

In queste ore la polizia turca ha fermato 12 persone sospettate di coinvolgimento nella strage, ma non si sa con quale ruolo.

In mattinata, intanto, è arrivata la rivendicazione dello Stato islamico. "Proseguendo con le operazioni benedette che l'Isis sta combattendo contro il protettore della croce, la Turchia, un soldato eroico del califfato ha colpito uno dei più famosi nightclub, dove i cristiani stavano celebrando la loro festa apostata", si legge nel comunicato diffuso dal gruppo jihadista.

Il premier turco Binali Yildirim ha affermato che l'assalitore ha abbandonato l'arma e lasciato indizi, dopo aver sparato nella esclusiva discoteca Reina situata sulla riva europea del fiume Bosforo, in cui ha fatto irruzione intorno alle 23.30 italiane.

Nel locale si trovava anche un gruppo di italiani, provenienti da Modena, Brescia e Palermo, che hanno raccontato alla Gazzetta di Modena di essere scampati gettandosi per terra.

Lo stesso Yildirim ha descritto così l'attacco: "Il killer ha sparato al poliziotto all'ingresso, è entrato e ha ucciso persone innocenti. Quindi ha lasciato l'arma e abbandonato il luogo, approfittando del caos". Yildirim ha poi smentito l'informazione, basata sul racconto di persone presenti nel locale, che "il terrorista fosse travestito da Babbo Natale: non è vero".

Secondo la Bbc la durata totale dell'agguato è stata di sette minuti, durante i quali sarebbero stati sparati 180 colpi con un'arma a canna lunga, forse un kalashnikov.

Per il quotidiano Hurriyet, l'attentatore è fuggito approfittando del caos, scatenatosi quando gli spari hanno colpito alcuni tra gli oltre 500 presenti ai festeggiamenti.

Delle 39 persone uccise, secondo l'ultimo aggiornamento fornito dai media, gli stranieri sarebbero 28. Tra loro, sette sauditi, tre giordani, tre libanesi, una donna franco-tunisina, almeno un altro tunisino, una israeliana, un belga-turco, due indiani, quattro iracheni, un canadese e un kuweitiano, oltre a cittadini con passaporto libico e marocchino.

Confermato anche il decesso di un tedesco.

La discoteca Reina è un luogo molto popolare per l'alta società e gli stranieri, frequentato da celebrità, calciatori e imprenditori. Secondo testimoni, molti presenti alla festa nel locale si sono lanciati nel fiume, quando l'attentatore ha sparato, poi salvati dalla Guardia costiera. Il proprietario del club, Mehmet Kocarslan, ha dichiarato a Hurriyet che i servizi statunitensi avevano avvisato di possibili attacchi una settimana prima, e che erano state prese misure di sicurezza addizionali.

Tuttavia, l'ambasciata Usa ad Ankara oggi ha smentito: "Il governo americano non aveva informazioni su minacce a specifici luoghi d'intrattenimento, incluso il Reina". Per il Capodanno a Istanbul, la polizia aveva dispiegato circa 25mila agenti a prevenzione di eventuali attentati, dopo che l'Isis negli ultimi due anni ha commesso 14 attacchi, uccidendo 250 persone. Sebbene l'attacco alla discoteca Reina non sia stato rivendicato, per i media turchi la polizia sta concentrando le indagini sullo Stato islamico.

Per il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, questo tipo di attacchi mira a destabilizzare il Paese: "Questi attacchi, commessi da diverse organizzazioni terroriste contro i nostri cittadini, non sono indipendenti da altri incidenti che accadono nella regione", ha detto. "La Turchia - ha aggiunto in riferimento alle azioni contro l'Isis in Siria - è determinata a fare il necessario nella regione per mantenere la sicurezza e la pace dei turchi".
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