Yara, una testimone: "Ho visto Bossetti in auto con la piccola". La moglie ammette: "Guardavamo siti porno assieme"
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"Ho visto Bossetti in macchina con una ragazzina, aveva lo sguardo spiritato".
Questa la testimonianza resa da Alma Azzolin, casalinga di Trescore Balneario, ascoltata nel corso del processo che vede imputato il muratore bergamasco per l'omicidio di Yara Gambirasio, scomparsa nel novembre 2010 e ritrovata senza vita all'inizio del 2011.
La Azzolin ha raccontato che l'avvistamento di Bossetti e della giovane risale all'estate 2010, in un lasso di tempo che va "da dopo Ferragosto ai primi di settembre del 2010, prima dell'inizio delle scuole".
GLI OCCHI AZZURRI - "Era a bordo di una station wagon grigia nel parcheggio del cimitero di Brembate di Sopra", ha raccontato la donna, aggiungendo di essere sicura che fosse proprio il carpentiere per via degli "occhi azzurri chiarissimi, che sembravano quasi bianchi come quelli di una volpe", con la quale l'aveva "fissata con forte intensità".
UNA "VOLPE" - "Accompagnavo tutti i martedì e i giovedì mattina mia figlia agli allenamenti della sua squadra di ciclismo", che partivano proprio dal centro sportivo di Brembate, ha riferito Azzolin. "Una mattina avevo bisogno di andare in bagno - ha aggiunto la teste - e sapevo che nel parcheggio del cimitero c'era un cassone. Quando ho posteggiato é arrivata anche una station wagon grigia che si è posizionata davanti a me". L'uomo alla guida "aveva occhi chiarissimi e mi ha fissato con insistenza", poi "ha fatto un giro con la sua macchina ed è andato a piazzarsi vicino alla siepe che delimita il parcheggio".
LA RAGAZZINA - A quel punto la donna è uscita dall'auto ed è entrata nel cimitero per utilizzare la toilette. "Proprio in quel momento è arrivata una ragazza che avrà avuto 13, 14 o 15 anni e indossava una maglietta rosa scuro, salmone scuro e aveva le gambe scoperte, ma non ricordo che pantaloncini avesse. La ragazza - ha aggiunto la testimone - aveva i capelli lunghi mossi: è arrivata correndo e si vedevano ondeggiare. E poi è salita in auto".
Dopo l'arresto del presunto assassino, ha raccontato ancora la Azzolin, "quando l'ho visto in tv, ho avuto l'impressione di averlo già visto. Poi, durante una trasmissione hanno inquadrato il parcheggio del cimitero di Brembate e mi è venuto in mente dove avevo visto quella scena".
"ERA YARA" - Alla domanda se la ragazzina potesse essere o meno Yara, la testimone ha spiegato che inizialmente ha pensato fossero padre e figlia, ma che "sì, poteva essere lei". Al proposito, dice la Azzolin, "mi ricordo che portava l'apparecchio". Proprio come la piccola Gambirasio.
LA MADRE E IL FRATELLO DI BOSSETTI - Oggi erano in programma anche le audizioni in aula della mamma di Bossetti, Ester Arzuffi, e del fratello Fabio, ma entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
MARITA E LE RICERCHE HOT - Ha parlato invece la moglie Marita Comi. Sul banco dei testimoni le è stato chiesto delle ricerche online a sfondo sessuale, di cui è stata trovata traccia sul pc di famiglia.
La Comi ha ammesso di aver visitato siti porno sia da sola che con il marito, ma ha negato di aver fatto ricerche a proposito di ragazzine 13enni. "Ricerche con la parola 13enni non ne ho mai fatte", ha dichiarato davanti alla Corte. Aggiungendo: "Quando digitavo, cercavo altre cose. Lo facevo sia alla mattina che al pomeriggio e alla sera tardi insieme a lui".
BOSSETTI S'INFURIA - Quando l'avvocato della famiglia Gambirasio ha iniziato a incalzare la Comi sulla natura di tali ricerche (se abbia mai digitato "ragazza rossa imbragata" o bionda sottomessa in un'ammucchiata"), Bossetti ha sbottato, gridando: "Basta, è inammissibile!".
Sempre in merito a tali ricerche, Marita non ha escluso la possibilità che sia stata lei stessa, e non il consorte, a digitare sui motori di ricerca la frase "Come rimorchiare una ragazza in palestra".