La donna aveva raccontato ai carabinieri di Varese che non era presente in casa al momento del delitto. Secondo gli investigatori, coordinati dalla procura di Busto Arsizio, Melina ha finto una rapina per nascondere l'uxoricidio.

I carabinieri, in cinque giorni, hanno raccolto numerosi elementi che smentivano la versione della donna che aveva raccontato di non essere stata presente nella villetta al momento dell'omicidio. Aita Melina dovrà rispondere anche di simulazione di reato aggravata dal fatto di aver finto una rapina per garantirsi l'impunità dall'omicidio. I militari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, sono in attesa di altri riscontri che arriveranno dai colleghi del Ris ai quali sono stati inviati l'auto in uso alla donna e numerosi altri reperti sequestrati nel corso del sopralluogo degli specialisti del Reparto operativo di Varese. La procura di Busto Arsizio ha disposto il fermo anche in relazione al pericolo di inquinamento delle prove e di fuga. La pista familiare era stata individuata da subito dagli investigatori come la più probabile. La donna è stata portata nel carcere di Monza.
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