Vaccini, Cts: “Valutare l’obbligo per forze dell’ordine, Pubblica amministrazione e insegnanti”
La prossima settimana Draghi vede i governatori: si parlerà dell’ipotesi super Green pass
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Il governo continua a lavorare sulle misure per contenere la quarta ondata del Covid-19 ed evitare che la situazione degeneri soprattutto in vista del Natale.
Tra le ipotesi sul tavolo la riduzione della durata del Green pass dagli attuali 12 a 9 mesi già dall’inizio di dicembre, la terza dose per tutti a cinque mesi dall’ultima inoculazione e l'obbligo del vaccino per forze di polizia, dipendenti della Pubblica Amministrazione e professori.
Lo conferma il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli: l'Italia "mantiene una delle situazioni più favorevoli in tutta Europa", dice, ma i dati destano attenzione e vanno valutati con tutte le tutele del caso. Perciò “si possono considerare forme di obbligo vaccinale per alcune categorie professionali, in particolare chi assiste o è a contatto con il pubblico, ad esempio forze dell’ordine, dipendenti della Pubblica amministrazione e insegnanti, pur essendo queste categorie connotate da un'alta percentuale di vaccinazione".
LE MISURE – Tra i provvedimenti che il Consiglio dei ministri esaminerà tra mercoledì e giovedì prossimi, dopo un parere del Cts, ci sarebbe dunque la riduzione da 12 a 9 mesi della durata del certificato verde, anche se nella comunità scientifica c'è chi chiede che scenda a 6 mesi, e l'obbligo della terza dose per i sanitari.
Agli inizi della settimana prossima il presidente del Consiglio Mario Draghi vedrà le Regioni, con i governatori in pressing per ottenere il “doppio binario” per il certificato verde: il super Green pass per chi si vaccina o è guarito, per entrare in ristoranti, cinema e stadi, mentre chi fa il tampone potrà solo accedere ai posti di lavoro e ai servizi essenziali.
Si sta lavorando, invece, per accelerare sulle terze dosi con il governo che ha anticipato a lunedì la somministrazione ai 40enni prevista per il 1 dicembre. Ed è probabile, lo ha detto lo stesso Locatelli, che si arrivi ad accorciare da 6 a 5 i mesi tra il completamento del ciclo vaccinale e la dose booster, in modo che anche i giovani possano vaccinarsi prima. Perché ci sono italiani che hanno meno di 40 anni e hanno concluso il ciclo vaccinale da più di 6 mesi (professori, forze di polizia e militari).
"E' un elemento da valutare con una certa attenzione" conferma il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza. E proprio in quest'ottica va l'annuncio del commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo che entro la fine dell'anno arriveranno altre 8,6 milioni di dosi di Pfizer e Moderna.
(Unioneonline/D)