Usavano minorenni come borseggiatori ai danni di turisti e cittadini a Roma. Un vero e proprio gruppo criminale su cui hanno fatto luce i carabinieri, che hanno arrestato in flagranza di reato 29 persone, mentre altre 64 risultano indagate.

Fermati anche 54 minori tra gli 11 e i 17 anni, affidati ai genitori in quanto non imputabili.

Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati, determinazione al reato di persona non imputabile, ricettazione, utilizzo fraudolento di carte di pagamento, false attestazioni sull'identità personale. Questi i reati contestati a vario titolo agli indagati.

Le indagini sono partite dall'analisi dei numerosi furti - in primis di portafogli e cellulari - nei negozi del centro o a bordo della metropolitana, messi a segno da bande di ragazzini rom, spesso al di sotto dei 14 anni.

Furti consumati con destrezza e "professionalità", cui si aggiungeva un consolidato metodo di fornire false generalità per spacciarsi per minori di 14 anni. Per questo i militari si sono concentrati sugli sfruttatori, che alle spalle dei ragazzini ottenevano importanti guadagni.

Le indagini si sono avvalse di intercettazioni telefoniche e lunghi pedinamenti nel centro storico di Roma. E hanno appurato come fossero proprio i genitori e i parenti dei ragazzini a sfruttarli. Invece di mandarli a scuola li mandavano tra piazza di Spagna, piazza del Popolo e Colosseo a derubare le ignare vittime.

Ognuno aveva un suo ruolo. C'erano i reclutatori e chi riscuoteva il denaro. Quanto agli oggetti rubati, la rete di ricettatori era già pronta ad agire. Un vero e proprio gruppo criminale organizzato, composto da famiglie romene e rom, tutte legate da parentela e residenzi sul litorale capitolino, principalmente ad Anzio, da dove ogni mattina partivano le squadre di borseggiatori.

Nel corso delle indagini sono stete sequestrate ingenti somme di denaro, anche in valuta estera.

(Unioneonline/L)
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