La Commissione europea pronta a sperimentare nuovi metodi, anche con l’identificazione digitale europea, per verificare l'età degli utenti sui social e proteggere i più piccoli dai pericoli di Internet.

"La Commissione europea vuole iniziare un percorso, insieme a tutte le Autorità nazionali e alle aziende, per sperimentare nuovi metodi per la verifica dell’età di chi accede alla Rete. Abbiamo degli strumenti normativi e presenteremo quest’anno proposte normative sull’identità digitale europea", ha detto Roberto Viola, direttore della DG Connect della Commissione europea, nell’intervento tenuto oggi al convegno organizzato dal Telefono Azzurro per celebrare il Safer Internet Day, giornata internazionale che la Commissione europea ha istituito con l’obiettivo di promuovere strategie finalizzate a rendere il web un luogo più sicuro per i più giovani.

"La tecnologia ci permette di effettuare la verifica dell’età a chi accede sui social in maniera sicura ed anonima e sotto il controllo dei genitori. Questi strumenti non sono pronti oggi, ma potrebbero esserlo molto presto, per questo avvieremo la sperimentazione", ha aggiunto Viola.

Potrebbe essere lo “SPID” europeo, ossia l’Electronic identification (eID), lo strumento per accertare con sicurezza l’età degli iscritti ai social, come richiesto per esempio dal Garante privacy a TikTok. A maggio 2020, la Commissione europea ha lanciato in questo senso il Pilot Project con l’obiettivo di realizzare un’infrastruttura tecnica interoperabile dedicata all’implementazione di meccanismi di protezione dei minori online (come la verifica dell’età) e meccanismi di consenso dei genitori basati sulla legislazione dell’UE pertinente come Audio Visual Media Services Directive (AVMSD) e GDPR.

“Le misure tecniche si baseranno sull’uso di mezzi di identificazione elettronica (eID)”, si legge nel progetto pilota, “in particolare, regimi di identificazione elettronica notificati dagli Stati membri ai sensi del regolamento sull’identificazione elettronica e sui servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno (regolamento eIDAS)".

Nel progetto di maggio scorso della Commissione europea si prevede “un’infrastruttura di verifica dell’età che utilizzerà, tra gli altri meccanismi, i mezzi di identificazione elettronica (eID) utilizzati a livello nazionale negli Stati membri, basandosi sulla data di nascita contenuta nell’eID“.

Inoltre, “l’infrastruttura consentirà lo scambio transfrontaliero di informazioni sulla verifica dell’età, in modo che un fornitore di contenuti online in uno Stato membro possa utilizzare le eID emesse in un altro Stato membro per verificare l’età degli utenti".

(Unioneonline/D)
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