Undici feriti, otto tifosi e tre agenti della Digos, nell’assalto al treno avvenuto ieri a Udine, responsabilità dei tifosi friulani e di quelli del Salisburgo, con cui sono gemellati da anni.

Lo riporta in una nota il sindacato autonomo di polizia Sap, che esprime «solidarietà» ai colleghi e precisa che alcuni dei feriti sono in «condizioni serie».

Otto tifosi sono stati arrestati: 5 austriaci, un bosniaco residente in Austria, un albanese e un italiano residenti a Udine. Un altro cittadino italiano è stato denunciato in stato di libertà. I reati contestati sono blocco ferroviario, rissa aggravata, resistenza a pubblico ufficiale, utilizzo di artifizi pirotecnici e bastoni in occasione di manifestazioni sportive. Alle 8 persone sarà applicato il Daspo, divieto di avvicinamento ai luoghi dove si svolgono eventi sportivi.

La cronaca

Un sabato sera di follia ultras: il treno in corsa è stato assaltato nei pressi della stazione di Basiliano, poco dopo la partenza del convoglio da Udine, al termine del match tra Udinese e Venezia vinto per 3-2 dai friulani.

L’obiettivo era vendicarsi dei supporter lagunari che lo scorso 30 ottobre, in occasione della gara di andata, avevano aggredito e picchiato alcuni bianconeri fuori dalla stazione di Santa Lucia.

Per fermare il treno, una cinquantina di ultras, armati di manganelli e spranghe e incappucciati, hanno appiccato alcuni fuochi sulle rotaie. Quando hanno visto però che il macchinista sembrava deciso a proseguire, sono scesi sui binari, costringendolo a una frenata disperata per non investirli.

Immediatamente è iniziata una sassaiola verso le carrozze occupate dai tifosi del Venezia, ma a bordo del convoglio c'erano anche numerosi viaggiatori estranei al match, che sono stati colti dal panico.

Sul treno - secondo fonti delle forze dell'ordine - erano presenti circa 300 tifosi del Venezia nelle prime vetture e circa 130 altri viaggiatori nelle successive. Assieme agli ultras, come sempre accade in trasferte giudicate a rischio, c'era personale di scorta di protezione aziendale e della Polfer.

Appena è iniziato il lancio di sassi, numerosi ultras veneti si sono precipitati fuori dal treno e sono iniziati scontri durissimi con i tifosi dell'Udinese e del Salisburgo, una cinquantina in tutto. La grande rissa è durata pochissimi minuti però perché, allertati dai colleghi a bordo, sono giunti in rinforzo quasi subito i colleghi del reparto Celere che fino a pochi minuti prima avevano scortato i lagunari alla stazione di Udine.

Due i feriti più gravi - un veneziano e un austriaco - che sono stati portati d'urgenza in ospedale: non sono comunque in pericolo di vita.

Già durante la gara c'erano stati disordini con lanci di fumogeni in campo e minacce reciproche. Ad accendere ulteriormente gli animi, è stato uno striscione, esposto dai veneziani, che irrideva gli ultras udinesi, ricordando l'aggressione di Venezia.

(Unioneonline)

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