Ci saranno 12 rinvii a giudizio per il terremoto che esattamente un anno fa ha colpito il centro Italia, devastando interi paesi e uccidendo 299 persone.

Lo ha rivelato il procuratore capo di Rieti Giuseppe Saieva, dopo aver chiuso le indagini per il crollo della vela campanaria di una chiesa di Accumoli e di due palazzine di edilizia popolare in piazza Sagnotti, ad Amatrice.

"Le richieste di rinvio a giudizio riguardano sette persone per Accumoli e cinque per le palazzine di Amatrice", ha puntualizzato il magistrato inquirente.

Ribadendo che "purtroppo, la colpa dell'uomo c'è ed è evidente".

"Non si costruisce male solo per risparmiare e guadagnare di più, c'è un problema più generale di sottovalutazione culturale", ha continuato Saieva.

Per poi sottolineare come "l'incuria" ci sia "ogni volta che le commesse provengono dallo Stato o da altri enti pubblici".

"Il caso lampante - ha detto - è quello delle palazzine costruite ad Amatrice dalla stessa azienda: quelle destinate al pubblico sono crollate, quelle private sono ancora in piedi".

"Cercheremo di accertare la verità in via giudiziaria - è la chiosa del procuratore reatino - ma per il futuro non si può far altro che incrociare le dita, perché il patrimonio edilizio nazionale è stato costruito in gran parte in tempi anteriori la regolamentazione antisismica, che va rispettata: le persone spendono di più per le rifiniture, i pavimenti, o per cose superflue trascurando la struttura portante della case in cui andranno a vivere e poi, a volte, disgraziatamente a morire. Le pene ci sono, e sono adeguate, ma quello che serve è un cambio di mentalità".

(Redazione Online/L)

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