È un 19enne palermitano con piccoli precedenti penali il giovane fermato per aver ucciso a colpi di pistola tre ragazzi dopo una rissa per futili motivi a Monreale, con altri due passanti rimasti feriti nell'accaduto: Salvatore Calvaruso, questo il nome del 19enne, è accusato di strage, porto abusivo e detenzione illegale di arma da fuoco.

Secondo quanto emerge, Caruso prima avrebbe confessato con dichiarazioni spontanee, poi si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il ragazzo, dunque, ha ammesso i fatti in un primo momento, ma davanti al pm, successivamente, si è rifiutato di rispondere. Le sue dichiarazioni, dunque, allo stato non sono utilizzabili. 

Sotto interrogatorio ci sarebbe anche un secondo giovane che avrebbe avuto un ruolo di primo piano nella sparatoria. 

«Le dichiarazioni autoaccusatorie rese dall'indagato appaiono pienamente riscontrate dal contenuto dei filmati di videosorveglianza, acquisiti dagli esercizi commerciali posti nella zona attigua a quella in cui si sono verificati i fatti», scrive il pm nel provvedimento di fermo di Salvatore Calvaruso.

Il giovane ha detto che nel corso della lite «che ha dato origine alla sparatoria» questi «avesse perso i propri occhiali, nella zona in cui sono avvenuti i fatti». E proprio lì i carabinieri hanno trovato gli occhiali «perfettamente corrispondenti a quelli indossati e utilizzati da Calvaruso come risulta da una fotografia estrapolata dai social». Per il pm «un elemento oggettivo individualizzante che consente di potere ragionevolmente stabilire la presenza dell'indagato sul luogo».

Calvaruso sarebbe anche stato riconosciuto da due persone, che ne hanno confermato la presenza sul luogo della strage.

La lite sarebbe scaturita da un banalissimo rimprovero nato da una guida un po’ spericolata dei giovani in sella ai loro scooter. Quindi la lite con sedie, tavolini, bottiglie di vetro lanciate da una parte all'altra della strada. Poi gli spari. E la tragedia.

Restano a terra due giovani che facevano parte della comitiva che aveva rimproverato i ragazzi in sella agli scooter: i cugini Salvatore Turdo, 23 anni, e Andrea Miceli di 26 anni, morto dopo una notte di agonia in ospedale. I colpi di pistola colpiscono a morte anche Massimo Pirozzo, 26 anni, che passava lungo la strada e che non era coinvolto nella lite.

(Unioneonline)

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