Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all'ergastolo per la strage di Erba, potrebbero essere innocenti e vittime di un errore giudiziario.

A sostenerlo è Cuno Tarfusser, sostituto procuratore generale di Milano, che ora chiede di riaprire il caso. I coniugi dunque potrebbero star scontando la pena senza avere alcuna colpa. Le motivazioni della richiesta, depositata il 12 aprile, sono state puntualizzate da Tarfusser in un documento di 58 pagine, in cui ha tenuto conto del lavoro del pool di difesa di Olindo e Rosa di questi anni. La strage è dell'11 dicembre 2006: quattro i morti, Raffaella Castagna e il figlio Youssef di due anni, la madre di Raffaella, Paola Galli e una loro vicina, Valeria Cherubini. Unico sopravvissuto, ma ferito, il marito di Valeria, Mario Frigerio, morto lo scorso gennaio.

Secondo Tarfusser, il riconoscimento fatto da quest’ultimo potrebbe non essere attendibile in quanto frutto di una “falsa memoria”. E le confessioni della coppia sarebbero state ottenute con «tecniche errate di intervista investigativa». A sollevare ulteriori dubbi anche la macchia di sangue trovata sull'auto di Olindo. Queste le tre prove principali contestate dal sostituto procuratore generale. Per Rosa e Olindo dunque, già in primo grado ci sarebbe potuto essere un «sito processuale diverso». Sarà la Procura a decidere se accogliere la richiesta di Tarfusser, dando poi il via libera alla trasmissione o meno dell'istanza alla Corte d'Appello di Brescia.

(Unioneonline/v.f.)

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