«So dove abiti, guardati le spalle perché hai le ore contate. Ti accoltello quando meno te lo aspetti. Non è uno scherzo, l’ultima che hai fatto la pagherai pesantemente. Ti sgozzo come un maiale, preparati pu***».

È uno dei massaggi arrivati a Selvaggia Lucarelli e ripostati dalla giornalista nelle sue storie di Instagram.

Insulti e minacce di persone che, coperte dietro l’anonimato, la incolpano della morte di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano che si è suicidata dopo le polemiche per una recensione al suo locale che secondo la giornalista e il compagno Lorenzo Biagiarelli è stata inventata per fare pubblicità al ristorante.

E ancora: «Pu*** bast***, veniamo a casa tua a pestarti», «lurida tr**, sei finita», «so dove abiti», «fai vomitare maiala, sei responsabile della morte di una persona».

Insulti pesantissimi insomma, conditi con inquietanti minacce di morte. «Ovviamente se dovesse succedere qualcosa – scrive Lucarelli – diamo la colpa ai social, non ai giornali. Volevo rasserenare il direttore di Repubblica, Salvini, ecc… Naturalmente io sono navigata e mi prendo tutto. Tralaltro non ho ben capito, oggi Repubblica scrive che io e Lorenzo ogni giorno brindiamo decidendo chi sputtanare. Abbiamo una rubrica insieme? Lavoriamo insieme? Bah. Però avanti così. Funziona!».

Lucarelli annuncia che per un po’ lascerà X e scriverà solo su Instagram e accusa anche la stampa per gli insulti che sta ricevendo: «Ogni volta che qualche sito mi dedica un articolo, stravolgendo parole per farmi sembrare Belzebù, sotto ci sono talmente tanti insulti che se fossi fragile sarei da tempo in una clinica psichiatrica. Ad essere ottimisti. E nessuno filtra o cancella. Io, per dire, nei limiti del possibile, lo faccio».

(Unioneonline/L)

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