Ha seguito il prete della sua parrocchia perché innamorata di lui. E a poco è servito che l’uomo, un 55enne, cambiasse città nel tentativo di sfuggirle. Lei lo ha raggiunto e cercato con insistenza. Così, una parrocchiana di 72 anni è ora a processo per stalking.

A testimoniare contro la donna sono stati chiamati anche l'arcivescovo di Genova Marco Tasca, altri parroci e anche le perpetue che avrebbero assistito alle persecuzioni subite dal prete. L'incubo per il prete è iniziato nel 2015, quando era nella Basilica di Sant'Antonio a Padova. La donna, parrocchiana, gli ha confidato di essere malata, di avere solo quattro mesi di vita. Lo ha convinto a darle il suo numero di telefono per avere conforto spirituale e pregare. Da quel momento, la donna ha iniziato a mandargli messaggi ambigui che il sacerdote ha respinto, dicendole di smettere senza però ottenere alcun risultato. Dopo averla bloccata e cambiato numero, la situazione non è cambiata: la donna ha sempre recuperato il nuovo contatto, chiamandolo con insistenza.

Dopo un anno, il prete ha chiesto e ottenuto il trasferimento e, da Padova, è andato a Bologna. Ma la donna lo ha rintracciato e ha continuato con le molestie telefoniche. Non solo: sentendosi respinta, lo ha accusato di averla violentata e lo ha denunciato in procura e alle autorità ecclesiastiche, oltre a pubblicare le accuse sui social. Il prete ha iniziato a stare male, tanto da finire da uno psicologo per aiutarlo a superare lo stato d'ansia.

Nel frattempo, il giudice di Bologna ha sottoposto la donna al divieto di avvicinamento al religioso, mentre le false accuse sono state tutte archiviate. Il prete, nel frattempo, si è trasferito a Genova, nella parrocchia di San Francesco di Albaro, dove, il 21 settembre 2021, la donna si è presentata e ha iniziato a chiamare giorno e notte la parrocchia per poter incontrare il sacerdote. Ora, la donna è a processo.

(Unioneonline/v.f.)

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