Sbarchi, il governo vuole cambiare gli accordi con Tirana (ed evitare nuovi stop della magistratura)
Spunta l’ipotesi di un decreto. L’opposizione: «Follia istituzionale»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
I centri albanesi di Gjader e Shengjin devono essere operativi, a prescindere dalla quanto deciderà la Corte di giustizia europea, che si pronuncerà in merito il prossimo 25 febbraio. È l’obiettivo del governo, che per non sospendere gli accordi con Tirana e consentire il trattenimento dei migranti, è pronto ad agire con un decreto legge.
A parlarne, in un'intervista, è il ministro Tommaso Foti, esponente di spicco di FdI: «Valuteremo se intervenire prima della sentenza» della Corte di giustizia europea, che potrebbe arrivare non prima di marzo. Di certo, in un momento in cui sembrano aprirsi spiragli di dialogo tra governo e magistrati, una mossa del genere non sarebbe un buon viatico per una nuova stagione dei rapporti con l'Anm. E lo sanno bene le opposizioni, che attaccano a testa bassa: «Perseverare è diabolico - dice il Pd per voce di Simona Bonafè -, il governo fermi questa follia istituzionale che sta creando uno scontro tra poteri senza precedenti e uno spreco di risorse». Ma il partito di Giorgia Meloni non cede e prosegue spedito: «Sui centri in Albania andiamo avanti - annuncia la vice capogruppo di FdI alla Camera, Augusta Montaruli -. L'accordo, del resto, è un modello che fa scuola in Europa con gli Stati membri, i quali stanno assumendo la posizione italiana, ad iniziare dalla presidente Ue Ursula von der Leyen. La follia è stata quella del centrosinistra, che per anni non ha governato l'immigrazione incontrollata. Le opposizioni si rassegnino».
L'iniziativa però non appare destinata a essere discussa a breve in una riunione del Consiglio dei ministri. Di certo l'idea è in campo da diversi giorni: era infatti già emersa l'intenzione di una norma specifica per evitare che nelle Corti d'appello (titolari della convalida dei trattenimenti) si possano trasferire i magistrati delle “sezioni immigrazione”: ovvero gli stessi giudici che finora hanno sempre bocciato le richieste di convalida dei trattenimenti in Albania. Se così fosse, il provvedimento potrebbe diventare il nuovo terreno di scontro tra maggioranza e opposizione.
(Unioneonline/v.f.)