Quindi condanne su un totale di sedici imputati nel processo di primo grado sui furbetti del cartellino di Sanremo.

Tutti gli imputati sono accusati di truffa ai danni dello Stato e violazione della legge Brunetta sul pubblico impiego. Gli impiegati timbravano il cartellino e poi facevano i comodi loro, assentandosi senza giustificazione durante l’orario di lavoro.

Fra le tante indagini sui “furbetti” forse è la più iconica, memorabile l’immagine dell’agente di Polizia locale che timbrava il cartellino in mutande per poi fare ritorno a casa. Ma anche il dipendente che in orario di lavoro andava a fare canottaggio.

Unica assoluzione quella di Rita Torre, nei confronti della quale la giudice Francesca Minieri del tribunale di Imperia ha tenuto conto della particolare tenuità del fatto. Le pene vanno dagli 8 mesi a 3 anni e 7 mesi. 

L'inchiesta sui cosiddetti culminò nell'ottobre del 2015 con 35 arresti ai domiciliari e oltre 100 indagati. Era costume timbrare il cartellino o farselo timbrare e poi andare a fare la spesa, sport o dedicarsi ad attività private. L'udienza preliminare si chiuse, il 20 gennaio del 2020, con 10 assoluzioni in abbreviato, 16 rinvii a giudizio e altrettanti patteggiamenti.

"Non può che esserci grande soddisfazione per un processo certosino, con oltre trenta udienze, la prima delle quali a gennaio, con il pm Paola Marrali, che ha analizzato ogni singola vicenda, minuto per minuto, uscita per uscita. Il fatto che il giudice abbia ritenuto fondate queste ipotesi, escludendo tra l'altro la colpevolezza per molti episodi, con la difesa che ha citato tutti i testimoni per un processo completo, ci dà massima soddisfazione", afferma il procuratore di Imperia Alberto Lari.

"Abbiamo apprezzato il lavoro del giudice e l'impegno del tribunale, che hanno fatto prevalere l'interesse della giustizia e dello Stato, pur trattandosi di reati prossimi alla prescrizione - ha sottolineato Lari -. Una sentenza che ci conforta anche in relazione all'impugnazione delle assoluzioni in abbreviato (del giudice Paolo Luppi, ndr), le quali confermano che abbiamo fatto bene a procedere in Appello. Due sentenze chiaramente opposte e noi speriamo che prevalga questa tesi". 

Tra gli assolti con rito abbreviato c’è proprio il vigile urbano diventato suo malgrado simbolo di questa vicenda.

(Unioneonline/L)

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