«Se vogliamo raggiungere la vera pace in questo mondo, e se vogliamo portare avanti una vera guerra contro la guerra, dovremo cominciare dai bambini».

Così Gandhi affermava l’importanza sociale dei bambini e dei giovani per la costruzione di un mondo migliore caratterizzato da una pace duratura.

Oggi e domani Roma celebra la prima Giornata Mondiale dei Bambini in due luoghi iconici della Capitale: Stadio Olimpico e Città del Vaticano.

Così ha voluto lo scorso 8 dicembre Papa Francesco, scegliendo come tema di questa prima giornata dedicata ai bambini le parole di Gesù “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”, invitando a diventare agili come i bambini nel cogliere le novità. Il Santo Padre riprende le parole del profeta Isaia per rimarcare la preziosità e la grandezza dei bambini nella società e nella storia.

È una giornata che vuole mettere al centro i diritti dei bambini. La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini evidenziano come tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti e che i bambini sono titolari di diritti distinti e indipendenti. Queste due giornate ricorderanno come i diritti dei bambini vengano sempre più violati o “erosi” dalla crisi economico-finanziaria, da quella idrica, da quella ambientale e climatica, da quella bellica (vedi conflitti Ucraino-Russo ed Israelo-Palestinese).

In aggiunta ad eventi di morte prematura e malattie acute, queste crisi hanno conseguenze croniche sulla salute nella sua accezione olistica di benessere fisico, psichico e sociale, come indicato nel 1948 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Malnutrizione, ritardo nello sviluppo, disabilità, assunzione di comportamenti rischiosi per la vita (alcol, droghe, tabacco) sono il risultato di gravi avversità affrontate dai più giovani. Le crisi economiche ed ambientali in particolare colpiscono anche i nostri contesti geografici nelle fasce più povere e socialmente fragili.

La protezione dei diritti dei più piccoli deve essere una priorità. I governi, a tutti i livelli, devono mettere in campo politiche orientate al benessere della famiglia. Un passaggio basilare per la creazione di “cocooning” familiare, ovvero proteggere il benessere dei bambini come in un bozzolo. 

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