“Ha guardato in maniera provocatoria le nostre compagne. Per questo mi sono alzato e gli ho detto: ‘Qual è il problema?'. Poi gli ho tirato tre pugni colpendolo al viso, l'ho visto cadere in terra e sbattere la testa sul marciapiede. Poi, non pensando che sarebbe morto, sono andato via".

Con queste parole Fabio Giampalmo, 20 anni, ha confessato la sua responsabilità nel pestaggio avvenuto in una stazione di servizio di Bitonto (Bari) e costato la vita a Paolo Caprio, 40 anni.

Giampalmo è attualmente in stato di fermo, con l’accusa di omicidio volontario aggravato.

Nella sua versione dei fatti resa di fronte al magistrato di turno, il 20enne ha raccontato di aver notato la vittima - che conosceva di vista - parlare con la sua compagna e con quelle dei suoi amici, mentre gli uomini erano all'interno del bar a giocare alle slot machine.

A quel punto il 20enne sarebbe uscito e, dopo l'ennesimo sguardo non gradito, avrebbe colpito Caprio lasciandolo a terra, per poi allontanarsi in auto.

Solo dopo aver appreso della morte del 40enne ha deciso di presentarsi spontaneamente in caserma, dove è stato interrogato e arrestato.

(Unioneonline/l.f.)

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