Quattro corpi dei sei dispersi nell'esplosione a Ravanusa, in provincia di Agrigento, sono stati ritrovati dai Vigili del fuoco, che hanno scavato per tutta la notte. I cadaveri erano sotto le macerie della palazzina di quattro piani crollata per una fuga di gas dalla conduttura cittadina.

Il bilancio delle vittime sale a sette: le ultime sono Selene Pagliarello, la 31enne incinta al nono mese, e suo marito Giuseppe Carmina, che erano andati a trovare i genitori di quest'ultimo, Angelo Carmina e Enza Zagarrio, che abitavano al terzo piano.

Vigili del fuoco e volontari continuano a scavare ininterrottamente per trovare le altre due persone rimaste intrappolate tra calcinacci, detriti, vetri rotti. A Ravanusa sabato sera un intero isolato è stato cancellato dall'esplosione: quattro le abitazioni crollate, tre sono state sventrate.

SELENE E GIUSEPPE – Selene Pagliarello e Giuseppe Carmina, lei infermiera del pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento lui operaio, neanche dovevano esserci in quell'appartamento. Erano passati a salutare i genitori di lui, Angelo Carmina, 72 anni, e Maria Crescenza Zagarrio, 69, che tutti in paese chiamavano Enza.

Un ultimo saluto prima di partorire, visto che i nove mesi sarebbero scaduti la settimana prossima. Qualcuno, racconta il capo della protezione civile siciliana Salvo Codina, ha ipotizzato che Selene fosse in strada per una telefonata quando tutto è esploso. Purtroppo era in casa anche lei.

(Ansa - Guidelli)
(Ansa - Guidelli)
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L’INCHIESTA – Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio ha aperto un fascicolo per disastro e omicidio colposo e nei prossimi giorni acquisirà tutta la documentazione relativa alla rete di distribuzione del gas, al sequestro dell'area interessata dall'esplosione - al momento 10mila metri quadrati, ma lo stesso procuratore ha detto che potrebbe diventare più ampia - e, con ogni probabilità, all'iscrizione nel registro degli indagati dei primi nomi di tecnici e amministratori che a vario titolo possano avere responsabilità in merito alla rete del gas, anche per dare loro la possibilità di partecipare a tutti gli accertamenti irripetibili.

Quanto alla dinamica, ci sarebbe stato un accumulo di gas metano nel sottosuolo, spiegano gli investigatori, che si è protratto per almeno l'intera giornata di sabato. Nei prossimi giorni, ha sottolineato Patronaggio, verrà fatta "una attenta mappatura dei luoghi": si parte da "una fuga di metano ma non escludiamo alcuna pista". La procura ha già nominato un consulente tecnico e nelle prossime ore verrà fatto un nuovo sopralluogo con i vigili del fuoco, proprio per cercare di circoscrivere le cause della fuga di gas. 

Uno dei temi che dovranno affrontare i magistrati è se c'è stata una sottovalutazione del pericolo. Uno dei sopravvissuti alla strage, Calogero Bonanno, ha parlato di odore di gas nei giorni scorsi.

"Alcuni vicini mi hanno detto che si sentiva odore di gas - ha detto -. Se è vero c'è stata una negligenza imperdonabile". Una versione confermata dal consigliere comunale Giuseppe Sortino: "Negli ultimi sette giorni - dice - so che diversi cittadini hanno lamentato la puzza di gas nella zona che chiamiamo via delle Scuole Don Bosco in contrada Masciminici, dove è avvenuta la tragedia, ma nessuno è intervenuto. Sia il sindaco che i tecnici del gas non hanno ricevuto segnalazioni".

(Unioneonline/D)

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