Figliuolo: “AstraZeneca? Forse potevamo comunicare meglio. A fine settembre immunità di gregge”
Un italiano su tre ha completato il ciclo vaccinale, le dosi somministrate sfiorano i 50 milioni
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Forse su Astrazeneca potevamo comunicare meglio”.
Parola del commissario all’Emergenza Francesco Figliuolo, responsabile della campagna vaccinale contro il Covid-19.
Il generale, intervistato a Domenica In, ha parlato della campagna vaccinale e si è soffermato in particolare sul caos AstraZeneca: “Ci sono state più di dieci indicazioni diverse nel tempo, ma questo è figlio di un virus nuovo e sconosciuto e dei progressi della farmacovigilanza. Nonostante tutto i nostri concittadini hanno dimostrato di essere migliori di questa confusione che si è creata”, ha detto Figliuolo, chiudendo il discorso con un “forse si poteva comunicare meglio”.
“In un’altra condizione si utilizzava tutto quello che avevamo per far calare la curva dei contagi – ha ammesso -, ora invece possiamo usare altri vaccini per l’eterologa con la seconda dose”.
I dati sulla campagna vaccinale e le previsioni: “Ad oggi abbiamo somministrato 49,5 milioni di dosi. Il 60% della platea ha avuto una dose, un italiano su tre ha completato il ciclo”. L’immunità di gregge? “E’ all’80% dei 54 milioni della platea di vaccinabili, sono convinto che raggiungeremo quest’obiettivo a fine settembre”.
"Ma bisogna andarsi a vaccinare”, è l’appello, “come dimostra anche l’esperienza di altri Paesi, a un certo punto si fa fatica a trovare i vaccinandi”. Le dosi non mancano: “Ne abbiamo a sufficienza di vaccini a Rna (Pfizer e Moderna, ndr), ora usiamo AstraZeneca solo per la seconda dose agli over 60 e J&J per le persone difficili da individuare o per categorie particolarmente mobili".
Le discoteche: “I giovani devono poterci tornare, ma con atteggiamento responsabile e con il green pass. Devono riappropriarsi della propria socialità, della libertà e riprendere il gusto del futuro, come ha detto il presidente Draghi. La vaccinazione è un atto importante, di consapevolezza e responsabilità. Con quella dei giovani si limita la circolazione del virus e quindi anche delle varianti".
(Unioneonline/L)