Naufragio a Palermo, Andrea Mura: «Meteo estremo non è raro, massima attenzione per chi si avventura in mare»
«Trombe d’aria sono sempre più frequenti, e i colpi di vento possono essere di forza tale da sdraiare la barca in acqua a 90 gradi in pochi minuti»«Eventi meteo estremi, come quello accaduto nelle ultime ore a Palermo, non sono purtroppo più una rarità e sono cresciuti negli ultimi anni in numero e violenza: chi si avventura in mare deve prestare massima attenzione».
Così il velista sardo Andrea Mura ai microfoni di Rainews24 per un commento, da esperto conoscitore delle dinamiche marine, sulla tragedia che si è consumata nelle ultime ore a Porticello.
«Queste trombe d’aria – ha spiegato Mura – quando arrivano sono violentissime con colpi di vento anche fino a 200 o 300 nodi e capaci di sdraiare la barca in acqua a 90 gradi. Nel caso di Palermo sarebbe da capire se gli oblò erano aperti o se le vetrate esplose: in quel caso lo yacht potrebbe avere imbarcato acqua rapidamente spiegando quanto accaduto in pochi minuti».
E sul fatto che si trattasse di un’imbarcazione ritenuta sicura, un gioiello della nautica con un albero di 75 metri, Mura precisa: «Anche un albero di 75 metri “fa vela” con condizioni meteo di questo tipo. Ho letto poi che la barca aveva una chiglia basculante retrattile, e bisognerebbe anche vedere se era tutta giù o tutta su, in quest’ultimo caso la barca sbanda prima e bastano 50-60 nodi per sdraiarla, se diventano 100 o 120…».
Quel che è certo, secondo il velista, è che occorre in mare massima prudenza, prestando grande attenzione alle previsioni meteo avverse e ai segnali: «Una tromba marina – chiarisce Mura – non arriva dal cielo sereno ed è preannunciata da vento già un po’ forte, a volte nascono dal nulla ma comunque da tempo cattivo: su segnalazioni di meteo avverso va sempre valutato se spostarsi, cosa che è sempre raccomandata, piuttosto che restare lì anche se in rada come in questo caso».
(Unioneonline/v.l.)