«Nelle vostre ultime volontà potreste pensare anche alla chiesa di Sesto»: fa discutere l’appello rivolto ai parrocchiani da don Enrico Maggi, arciprete di Sesto ed Uniti, in provincia di Cremona.

Da tempo il prelato  sta cercando di raccogliere i fondi necessari per restauro del tetto della casa parrocchiale e per  riqualificazione delle statue della facciata ma, a fronte di una spesa di 1 milione 114.325 euro e di offerte che stanno arrivando con il contagocce, ha pensato persino di giocarsi la carta estrema del testamento. Con quell'appello che richiama ad un ultimo gesto generoso prima della morte.

«Un lascito testamentario - spiega il sacerdote - scriverebbe una pagina nuova nella nostra avventura. Non è un pensiero banale, né così strano: da sempre chi ha amato la propria famiglia parrocchiale ha capito il valore della generosità che continua per il bene delle future generazioni e chi ha possibilità piccole o grandi può scegliere di restare in famiglia anche dopo essersi congedato dalla vita, è un gesto di amore che seminerà ancora tanto bene».

Il suo invito,  pubblicato sul giornalino parrocchiale, divide i fedeli. Alcuni sono convinti che don Enrico abbia fatto bene: «Chi ha fondi consistenti in banca e non ha eredi diretti potrebbe davvero dare una mano al suo paese». E ce ne sono altri che, invece, ritengono l'appello del don sia eccessivo: «Il parroco deve usare i soldi della parrocchia e farseli dare da chi li ha, non chiederli a tutti, anche a chi magari deve pensare con fatica al futuro dei propri figli».

(Unioneonline/E.Fr.)

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