Giovani donne italiane e dell'Est Europa, spesso sposate, che si prostituivano all'insaputa dei mariti in due abitazioni prese in affitto e pubblicizzate come centri massaggi.

Questa mattina i carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato cinque persone - quattro uomini e una donna, tutti italiani - per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Le abitazioni in cui si prostituivano le giovani donne sono una a Pomezia, l'altra a Roma nei pressi di Trastevere.

Erano pubblicizzate come centri massaggi, ma i clienti potevano anche richiedere prestazioni sessuali.

L'inchiesta è partita dalla denuncia di una ragazza che, dopo aver risposto a un annuncio di lavoro online come "segretaria", ha scoperto solo dopo l'assunzione che la sua attività doveva consistere nell'eseguire prestazioni sessuali.

I gestori dei centri massaggi sono due uomini di 32 e 42 anni, entrambi residenti a Pomezia. Si facevano consegnare dalle donne il 60% di quanto guadagnavano. Gli altri tre arrestati - due uomini di 50 e 65 anni e una donna di 41 - gestivano appuntamenti e contabilità. I due gestori sono stati portati nel carcere di Velletri, gli altri tre sono ai domiciliari.

(Unioneonline/L)
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