Hacker contro il gruppo alimentare San Carlo-Unichips.

L’azienda delle patatine, che ha sede a Milano, ha subito un attacco attraverso un ransomware, un particolare tipo di malware che limita l'accesso del sistema infettato e predispone lo sblocco solo dopo il pagamento di un riscatto.

In questo caso si tratta del ransomware Conti, appartenente a una recente famiglia di malware e già sotto osservazione dal 2020. L'attacco, simile a quello che ha colpito Regione Lazio e Siae poco tempo fa, non avrebbe creato danni importanti al gruppo San Carlo e sarebbe stato rivendicato sul deep web.

Indaga il compartimento della Polizia postale della Lombardia, mentre l’azienda ha annunciato che non pagherà il riscatto richiesto.

"I nostri tecnici hanno riscontrato un’intrusione nei sistemi informatici — spiega la società —. Sono state immediatamente attivate tutte le procedure di sicurezza per isolare e contenere la minaccia. Al momento alcuni servizi informatici sono solo parzialmente funzionanti, ma l’operatività del gruppo è comunque garantita, dalla produzione, alla distribuzione, alla vendita dei nostri prodotti”.

L’ESPERTO – "L'ennesimo attacco ransomware, che vede coinvolto il gruppo alimentare San Carlo, dimostra l'accanimento delle gang criminali verso l'Italia – commenta Marco Ramilli, fondatore e Ceo della società di sicurezza Yoroi -. Abbiamo analizzato 80 grandi imprese italiane nel settore alimentare, della moda, delle automobili e scoperto che il 50% è a rischio ransomware a causa delle esposizioni su Internet dei loro sistemi, delle falle di sicurezza dei software e dei dati relativi sottratti al contollo degli interessati".

San Carlo-Unichips, aggiunge, impiega “centinaia di lavoratori e realizza milioni di euro di fatturato. Come tutti i grandi gruppi è un bersaglio perfetto per il cybercrime. È importante ribadire che questo tipo di attacchi può essere in parte anticipato con minime regole di sicurezza da applicare agli impiegati e ai fornitori, con l'educazione e la formazione, ma poi occorre mettere in sicurezza la produzione e diventare capaci di reagire subito per non interrompere le attività. Bisogna diventare resilienti con la capacità di ripartire subito dopo un attacco più forti di prima".

(Unioneonline/D)

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