«Mi sono immedesimato nei genitori di Filippo Turetta diverse volte, anche perchè sono molto razionale, hanno tutta la mia comprensione, darei loro un abbraccio; non li posso giudicare, stanno vivendo un dramma più grande del mio. Io cercherò di tornare a sorridere, ci sono già riuscito ho amici e figli fantastici; loro faranno più fatica saranno sempre i genitori di un omicida. Hanno tutta la mia comprensione». Lo ha detto Gino Cecchettin, da Roma, nel corso dell’iniziativa Obiettivo 5 alla Sapienza, parlando dei familiari del ragazzo accusato del femminicidio di sua figlia Giulia

Al suo arrivo nell’ateneo romano Cecchettin è stato accolto da un caloroso applauso. «Questo applauso spero sia per Giulia», ha commentato poi. Aggiungendo: «Entrando qui non sono riuscito a trattenere le lacrime, perché era una studentessa come voi. Era una ragazza fantastica, ho pensato di scrivere un libro (“Cara Giulia”, Rizzoli, ndr) perché restasse una memoria di Giulia, che ha sempre raccolto l'essenza dell'amore. Era altruista – ha aggiunto – verso chiunque avesse un minimo di bisogno, dalla famiglia a chi avesse difficoltà, si prodigava, voleva essere utile. Il libro è perchè Giulia resti».

(Unioneonline)

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