Genova, sono 38 i morti accertati. Il Procuratore: "Non è una fatalità"
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Sono andati avanti tutta la notte e tutto il giorno gli scavi sotto le macerie di Ponte Morandi, il viadotto dell'autostrada A10 di Genova che ieri alle 12 ha trascinato al suolo almeno 30 auto e tre tir in un boato, in un volo di 90 metri.
I soccorritori sono al lavoro da ore per recuperare i dispersi, davanti a una città ammutolita che per oggi e domani osserverà due giornate di lutto.
Sull'area stanno operando circa un migliaio di soccorritori tra Vigili del fuoco, tecnici sanitari e forze dell'ordine, con l'unico obiettivo di tirare fuori dalle macerie quanti più sopravvissuti possibili.
Il bilancio per il momento è già altissimo: 38 le vittime, secondo i dati confermati dalla Prefettura, tra cui tre bambini di 8, 12 e 13 anni. Almeno 16 i feriti. E ci sono anche oltre 440 sfollati, con undici palazzi evacuati.
"Le ricerche continuano, stiamo operando con la stessa forza giorno e notte 24 ore su 24 fino ad aver controllato tutte le macerie. Le ultime vittime estratte sono state trovate nel tardo pomeriggio di ieri. Non perdiamo la speranza di trovare ancora superstiti", ha spiegato Emanuele Gissi, dirigente dei Vigili del fuoco.
"Lo scenario che si è configurato fin dalle prime ore è stato difficilissimo - ha raccontato uno dei tecnici del centro operativo membro del team di maxi emergenza del 118 di Genova, tra i primi ad arrivare sul posto - ci siamo occupati di mettere in piedi un centro medico avanzato entro la prima ora. La difficoltà di questo scenario era la multifocalità: 5 aree completamente separate tra di loro in cui operare con azioni completamente diverse".
"Poi il cumulo di macerie che ha richiesto un enorme lavoro in corda dei Vigili del fuoco e pazienti intrappolati. Lo scenario del greto del torrente. Nei primi minuti abbiamo soccorso una quindicina almeno di pazienti vivi. Io so quello che ho visto, persone sopravvissute dopo un impatto del genere".
L'INCHIESTA - La Procura di Genova, intanto, ha aperto un'inchiesta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo a carico di ignoti per accertare le cause di quella che il Procuratore capo Francesco Cozzi ha definito "una tragedia immane e insensata".
"Non è stata una fatalità, ma un errore umano a causare il crollo", ha affermato senza mezzi termini il Procuratore del capoluogo ligure.
PERICOLO ALTRI CROLLI - Intanto le operazioni di scavo e ricerca sono state momentaneamente sospese perché è a rischio crollo una parte del pilone autostradale rimasto in piedi ma pericolante. I vigili del fuoco stanno effettuando le verifiche di stabilità. La struttura incombe sulle case, il timore e che il cedimento di quel pilone possa far collassare la struttura sulle abitazioni.
Sono 632 in tutto le persone evacuate, e il sindaco di Genova Marco Bucci lancia l'allarme: "Stiamo lavorando per dare una casa a 311 famiglie. Faremo un budget ad hoc, perché temo che per un lungo periodo queste persone non potranno rientrare nelle loro abitazioni. Ho seri dubbi che le case sotto il ponte possano essere mantenute: non si possono salvare perché sono sotto un ponte che ha buone possibilità di essere abbattuto.
(Unioneonline/D-L)
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