Si è tenuto nel tribunale di Pavia l’ultimo atto dell’incidente probatorio sul delitto di Garlasco. Gli esperti si sono confrontati soprattutto su quel Dna maschile estrapolato dalle unghie di due dita di una mano di Chiara Poggi che la consulenza della Procura e del gip ritengono compatibile con quello di Andrea Sempio o dei componenti della linea paterna della sua famiglia.

La presenza di Stasi e le polemiche

In aula non si è presentato Andrea Sempio, è arrivato invece a sorpresa Alberto Stasi.

E proprio sulla presenza di Stasi, condannato in via definitiva per il delitto, ci sono state numerose polemiche.

L'avvocato Francesco Compagna, legale della famiglia Poggi, ha chiesto nell'udienza di oggi che Alberto Stasi lasciasse l'aula perché, non essendo persona né indagata né parte offesa, non avrebbe avuto i titoli per stare. Ma la giudice Daniela Garlaschelli ne ha autorizzato la presenza citando l'articolo 401 del codice di procedura penale, che prevede la partecipazione di altre persone, oltre all'indagato e alla parte offesa, «previa autorizzazione del giudice».

«Confesso che non mi aspettavo oggi la presenza di Alberto Stasi. Però non mi sono opposto, perché si è trattato di una presenza, sia pur passiva, di chi è interessato all'espletamento della prova. Non mi sembrava potessero esserci controindicazioni alla sua presenza», ha dichiarato invece l'avvocato Liborio Cataliotti, uno dei legali di Andrea Sempio.

Rispondendo alla domanda sull’assenza del suo assistito, Cataliotti ha riposto che «Andrea non sarebbe stato interrogato, così come non lo è stato Stasi, e non avrebbe avuto diritto di parola, così come non l'ha avuta Stasi. Si è trattato di un'udienza tecnico-scientifica. A me e all'avvocato Angela Taccia è sembrato prezioso che ci fossero i nostri periti. Era inutile invece la presenza del nostro assistito, anche per non esporlo alle telecamere. Siamo molto soddisfatti di come è andato l'incidente probatorio».

Un duro attacco a Stasi è arrivato invece da Domenico Aiello, legale dell’ex procuratore pavese Mario Venditti, indagato a Brescia per corruzione (secondo l’accusa avrebbe ricevuto soldi per archiviare in fretta e furia Sempio nel 2017): «Apprendo addirittura dalle dirette tv che si è palesato in aula a Pavia il titolare effettivo del subappalto di manodopera nel cantiere della revisione, sarei curioso di capire se sia soddisfatto e in quale veste sarà registrato al verbale di udienza, se spettatore abusivo o talent scout o osservatore interessato. Ancora una grave violazione del Codice di procedura penale. Spero non si sostituisca un candidato innocente con un altro sfortunato innocente ed a spese di un sicuro innocente».

Al termine dell’udienza Stasi è stato attorniato dai giornalisti: «Non posso parlare, per favore lasciatemi andare. Abbiate pazienza», ha detto, “scortato” dai suoi avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis.

«Alberto è venuto perché questa era una giornata importante - ha sottolineato l'avvocato Bocellari -. Tenete conto che sono 11 anni che parliamo di questo Dna: finalmente è arrivata la perizia, che è stata valutata in contraddittorio. Per Alberto era importante esserci in questo momento». «Alberto è un uomo forte», ha affermato invece De Rensis.

Il Dna

I due legali hanno poi parlato dell’udienza: «È stato chiarito definitivamente che Alberto Stasi è escluso dalle tracce riscontrate. Sono state fatte le domande, in particolare alla dottoressa Albani, e poi sono stati sentiti anche gli altri due periti. Sappiamo benissimo che siamo di fronte a due tracce di due unghie di due mani diverse, che hanno delle criticità, come io ho sempre sostenuto, come abbiamo scritto in tutte le nostre relazioni. Per cui certamente sono state messe in evidenza, come già nella perizia, le criticità di un Dna misto, non consolidato perché non abbiamo una replica identica a quella considerata, parziale perché non è un profilo completo. Dopodiché il risultato è quello che conoscete tutti da qualche settimana. Abbiamo quindi un dato che è sicuramente significativo, tenendo conto che noi partivamo dalla perizia del professor De Stefano che diceva che era tutto degradato e che Alberto Stasi non poteva essere escluso da queste tracce: ora è stato chiarito definitivamente che Alberto Stasi è escluso».

«Sempio – ha aggiunto Bocellari – non verrà condannato per il Dna. Non verrà mai, forse neanche rinviato a giudizio solo per il Dna. È un dato processuale, a questo punto una prova a tutti gli effetti, che dovrà poi essere valutata dalla Procura nel contesto di tutti gli altri elementi. La presenza delle tracce di Alberto doveva essere esclusa già nel 2014: così ci ha detto il perito. Alberto Stasi è corso a dare il suo DNA, si è sempre fatto interrogare e oggi era qui».

Di diverso avviso la difesa di Sempio: «Non si può arrivare a un punto fermo per stabilire l'identità del Dna trovato sulle unghie di Chiara Pioggi ed è per questo che siamo soddisfatti, perché la dottoressa Albani ha spiegato in modo molto puntuale ancora meglio il significato delle sue verifiche».

La famiglia Poggi

L'avvocato Francesco Compagna, in una pausa dell'incidente probatorio, ha parlato dello stato d’animo della famiglia Poggi: «Non ne può più di questa attenzione morbosa in cui ciascuno in qualche modo strumentalizza una vicenda processuale per sostenere le proprie tesi. Ovviamente una maggiore riservatezza, una maggiore tutela delle persone coinvolte sarebbe auspicabile, ma vediamo che non è possibile. Io stesso ricevo sui social insulti, attacchi, questo è il risultato di tutto questo».

E ora?

Ora si attendono i prossimi passi della Procura, che a quanto si apprende ritiene di avere altri elementi contro Sempio. Dalle telefonate a casa Poggi alla mancanza di un alibi, dall’impronta 33 all’inchiesta di Brescia per arrivare al presunto movente, che resta al momento top secret ma che gli investigatori pensano di aver individuato. A quanto si apprende la Procura è pronta a chiudere le indagini e a chiedere il rinvio a giudizio per Andrea Sempio.

Si attende anche la consulenza della professoressa Cristina Cattaneo, chiamata ad accertare l’orario della morte, le armi e la dinamica del delitto, completando il quadro già tracciato nella blood pattern analysis del Ris di Cagliari.

(Unioneonline/L)

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