Marco Cintelli, il 50enne indagato per la morte della sorella, 46 anni, ha confessato. 

È stato lui a uccidere Carla Cintelli a Signa, in provincia di Firenze. Lo ha riferito il suo difensore: “L'omicidio è avvenuto al culmine di una lite e non era sua intenzione ucciderla", ha aggiunto l’avvocato Dario Fiorentino. Nel corso dell'udienza di convalida "Cintelli è apparso non lucido e poco presente a se stesso", le parole del legale "tanto che il gip ha disposto perizia per valutarne l'imputabilità e la capacità di partecipare al processo, la pericolosità sociale e la compatibilità col regime carcerario".

Il giudice Fabio Gugliotta non ha convalidato il fermo "perché - riferisce ancora il difensore - il fermo è stato eseguito dai carabinieri fuori dai casi consentiti". In attesa di conoscere le valutazioni psichiatriche del perito, ha disposto la custodia cautelare in carcere. "Sono soddisfatto per la perizia psichiatrica disposta dal giudice - afferma l'avvocato Fiorentino -. Sin dal primo contatto col mio assistito avevo manifestato seri dubbi sulle sue condizioni mentali. Confido che presto possa uscire dal carcere per affrontare le sue problematiche psichiche".

I carabinieri ipotizzano una lite per questioni economiche, la donna era disoccupata e forse aveva accumulato dei debiti. Il fratello, pochi giorni fa, l’ha raggiunta nella casa dei genitori, deceduti da alcuni anni e dove lei era rimasta a vivere, e l’ha uccisa probabilmente soffocandola. Poi si è nascosto finché la moglie è andata dai carabinieri a denunciarne la scomparsa. Lo hanno trovato in un capanno vicino alla casa dove abita con la famiglia. 

Quindi il ritrovamento del cadavere di Carla Cintelli, anche lei improvvisamente irreperibile.

(Unioneonline/D)

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