Interrogatorio di oltre tre ore dalla Procura di Marsala a Gaspare Ghaleb, l'ex fidanzato di Jessica Pulizzi, la sorellastra della piccola Denise Pipitone, sparita da Mazara del Vallo nel 2004.

Ghaleb viene sentito come testimone assistito perché nel processo sulla scomparsa della bambina fu indagato e condannato per false informazioni a pubblico ministero. Nello stesso dibattimento invece Jessica, sospettata di aver fatto sparire Denise, venne assolta dall'accusa di sequestro di persona. L'assoluzione è definitiva. 

Nel frattempo si apre un botta e risposta fra Piera Maggio e Toni Pipitone, il padre – non biologico – di Denise.

La mamma di Denise aveva precisato in un’intervista di “Ore 14” che Toni Pipitone, pur avendo voluto molto bene alla piccola, non ha mai partecipato attivamente alle ricerche. In una lettera inviata alla trasmissione Quarto Grado, Toni Pipitone ha invece scritto che la scomparsa di Denise gli ha “devastato la vita” e “spezzato il cuore“.

“Amavo tantissimo la mia famiglia e i miei figli – ha scritto Toni in una lettera inviata alla trasmissione Quarto grado -. Nel 1998 per rendere più agiata la loro vita ho trovato lavoro in Toscana. Sono partito perché volevo che stessero bene”.

“Ogni mese inviavo dei vaglia, quasi l’intero compenso – ha ancora dichiarato – . Lavoravo tutto il giorno perché volevo far star bene la mia famiglia”.

“Nell’estate del 1999 chiesi a mia moglie di trasferirsi in Toscana, volevo vivere la quotidianità, ma Piera non voleva lasciare la sua casa e non volle trasferirsi“, ha precisato. L’anno dopo nacque Denise e “nel 2002 ritornai in Sicilia – ha scritto ancora Toni Pipitone – per ritirarmi dalla Toscana e non andare più via. Nel 2004 scomparve Denise e mi crollò il mondo addosso”.

“Sono rimasto in silenzio, ma mai assente in questa storia – ha ancora aggiunto Pipitone – e ho partecipato ai tre gradi di giudizio con il mio legale che mi ha sempre informato su tutto in questi 17 anni”. Ora, ha concluso, “voglio soltanto sapere la verità”.

(Unioneonline/v.l.)

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