Covid, Ricciardi: “Modello austriaco eccessivo, ma dovremo rivedere il Green pass valutandolo solo per vaccinati”
“Al momento il certificato verde si ha anche con tampone antigenico, ma questo presenta un 30% di falso negativo che espone a potenziali contagi”
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Il possibile peggioramento della situazione è previsto "tra gennaio e febbraio perché quella da Covid si è mostrata esser un'epidemia con cicli molto prevedibili". Mentre rispetto al rischio di restrizioni a Natale, "se continueremo così, potremo pensare di superare l'inverno in maniera adeguata" ma a patto di procedere velocemente con la terza dose, che "va fatta per impedire circolazione del virus e per mantenere la protezione da forme gravi dell'infezione". Così, su SkyTG24, Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene e medicina preventiva all'università Cattolica e consigliere del ministro della Salute per l'emergenza coronavirus.
Per quanto concerne il modello austriaco con lockdown per non vaccinati "adesso non ne abbiamo bisogno – precisa Ricciardi – perché le misure prese servono a tenere sotto controllo, come sta succedendo, l'epidemia. Ma col passare del tempo dovremmo pensare alla correzione del Green pass".
"Ora il Green pass si ha anche con tampone antigenico ma questo presenta un 30% di falso negativo e dà falso senso di sicurezza", chiarisce. “Specie con la variante Delta, se si entra con un test falso negativo in luogo dove ci sono persone suscettibili, l'infezione si verifica", la precisazione.
Riguardo all'ipotesi di possibili misure restrittive sotto le feste, "dall'anno scorso ci sono criteri evidenti scientifici e obiettivi da utilizzare per operare le scelte necessarie”, ha spiegato Ricciardi. “Ma siamo oggi tra i Paesi migliori, perché abbiamo un'alta copertura vaccinale e un Green pass estensivo che permette di frequentare ambienti al chiuso con un certo livello di sicurezza. Se continueremo così, potremo pensare di superare l'inverno in modo adeguato. È molto importante però il richiamo di terze dosi perché tra gennaio e febbraio scadono i sei mesi per milioni di persone e queste devono proteggersi".
In questo momento, ha concluso, "la pandemia è sostanzialmente dei non vaccinati ma anche di chi sta iniziando a perdere la protezione vaccinale".
(Unioneonline/v.l.)