Altra sollevazione popolare in quartiere periferico (ma neanche tanto) di Roma. Dopo Torre Maura tocca a Casal Bruciato, dove i cittadini - con l'ausilio di CasaPound - sono scesi in strada per protestare contro l'assegnazione di una casa popolare a una famiglia rom.

Uomo, donna e bambini che hanno ricevuto un'accoglienza non proprio ospitale. "Vi bruciamo vivi", avrebbero urlato alcuni, secondo quanto affermato dai rom nella denuncia presentata alle autorità.

La casa è stata occupata da una ragazza con un bimbo: "Dormiva in macchina, ci deve stare lei. Meglio un'italiana che i rom", ha detto una manifestante.

"Qui i rom non entreranno mai, quali diritti hanno acquisito per entrare in graduatoria e passare davanti agli italiani?", chiedono gli abitanti. Attimi di tensione quando un'anziana donna di 85 anni si è rivolta ai suoi vicini di casa: "Siete dei fascisti, mi fate schifo".

Ancora una volta a cedere è stato il Campidoglio, che sta cercando una nuova collocazione alla famiglia.

Ma anche Noemi, l'occupante, ha dovuto lasciare la casa, per evitare di essere denunciata e di correre il rischio che le tolgano il figlio.

"Sono legittimi assegnatari - ha spiegato la presidente del IV municipio Roberta Della Casa - che non erano stati accompagnati dal personale del comune, come avviene di solito all'ingresso di nuovi inquilini". Forse proprio perché le avvisaglie delle proteste si erano viste sin da ieri.

RAGGI - E sulla vicenda un duro attacco di Virginia Raggi ai fascisti del terzo millennio: "Un gruppo di militanti di Casapound ha impedito ad una famiglia di prendere possesso della casa assegnata da Roma Capitale in base ad una graduatoria pubblica e regolare. Glielo ha impedito perché si tratta di una famiglia rom: una famiglia che nel 2012, quando governava la destra di Alemanno, ha partecipato al bando per l’assegnazione delle case popolari. La casa è stata loro assegnata regolarmente. Casapound ha soffiato sull’intolleranza, ha puntato il dito contro un uomo, una donna e i loro sei bambini. E, se è vero quanto affermato dalla stessa famiglia che ha presentato denuncia, avrebbe minacciato di bruciarli vivi. Hanno creato un clima di odio e terrore al punto che i nostri uffici, per garantire la loro incolumità e la vita di questi sei bambini, sono costretti ad assegnare un altro appartamento alla famiglia. È paradossale che ad impedire l’ingresso in un appartamento siano gli stessi che occupano abusivamente un intero stabile in centro città".

Poi la solita frase: "Non cederemo". Ma Raggi ha già ceduto. Lo ha fatto a Torre Maura, dove ha spostato i 70 rom dal centro d'accoglienza di via dei Codirossoni, e lo ha fatto anche oggi a Casal Bruciato.
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