Calunniò Lumumba, definitiva la condanna ad Amanda Knox. L’avvocato di Meredith: «Perché lo ha fatto?»
Tre anni di carcere, già scontati ai tempi dell’omicidio di Meredith KercherAmanda Knox (Ansa)
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È definitiva la condanna per Amanda Knox, accusata di calunnia ai danni di Patrick Lumumba nell'ambito della vicenda legata all'omicidio di Meredith Kercher avvenuto a Perugia nel novembre del 2007.
Lo hanno deciso i giudici della prima Sezione di Cassazione che hanno fatto passare in giudicato la pena a tre anni di carcere per la cittadina americana.
Pena già scontata ai tempi dell’omicidio di Meredith, quando lei e Raffaele Sollecito sono stati in carcere per quattro anni, prima di essere assolti per il delitto.
Knox coinvolse il congolese, proprietario del pub in cui lavorava, nella vicenda, dicendo che la sera dell’omicidio si sarebbe trovato nel luogo del delitto. Accuse che si sono rivelate poi infondate e che hanno portato la ex studentessa americana alla condanna, divenuta oggi definitiva.
Immediata la reazione di Francesco Maresca, legale dei familiari di Meredith Kercher: «È il grande interrogativo del processo per l'omicidio di Meredith. Per quale scopo
Amanda Knox ha calunniato Patrick Lumumba?», dichiara, parlando di «una sentenza totalmente confliggente con quella di assoluzione per il delitto, un corto circuito considerando anche la condanna di Rudy Guede».
«La calunnia - spiega Meresca - significa imputare un'accusa, di omicidio, a una persona sapendola innocente. Perché? Resta l'amaro in bocca alla famiglia e a chi ha lavorato per la verità».
(Unioneonline)