La curva dei casi di Covid-19 in Italia "sta salendo in modo importante, con un aumento del 50% della percentuale di positivi sul totale dei tamponi fatti in poco più di 10 giorni". Ad affermarlo è Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. "Prevedo - rileva commentando i dati odierni sui contagi - che la curva continuerà a salire fino al raggiungimento del picco e successivamente di una situazione di plateau, ma al momento il picco è ancora lontano".

In questo momento, sottolinea, "il 10% di coloro che fanno un tampone è positivo, ma in alcune Regioni siamo al 25% di positivi. E' evidente - afferma Bassetti - che siamo davanti ad una circolazione epidemica di questa seconda ondata che sta continuando a progredire".

A fronte di questi numeri, conclude l'infettivologo, anche ordinario di malattie infettive all'Università di Genova, "bisogna evidenziare il messaggio che positività non vuol dire necessariamente malattia e che in presenza di scarsa sintomatologia bisogna restare a casa, curare le formi lievi e monitorare l'andamento, ma non recarsi subito in ospedale. E' fondamentale non intasare gli ospedali".

Un appello sollevato anche dagli ospedali lombardi e sottolineato dal coordinatore delle rianimazioni e i pronto soccorso della Liguria, Angelo Gratarola: "Da inizio settimana - spiega, con riferimento alle code di ambulanze fuori dagli ospedali - abbiamo visto un crescendo imponente di passaggi ai pronto soccorso. Abbiamo sia pazienti Covid sia no Covid con sintomi influenzali, il sistema va in tilt perché questi ultimi dovrebbero rimanere a casa".

"Ai pronto soccorso arrivano due tipi di pazienti - spiega ancora -: i pazienti non covid con le patologie tradizionali che durante il lockdown erano scomparsi e poi una larga fetta di pazienti con una sintomatologia covid. Nel caso dei positivi che si aggravano con problemi respiratori è giustissimo venire al pronto soccorso. Nel caso di pazienti con sintomi influenzali e senza difficoltà respiratorie, come il mal di testa, qualche colpo di tosse, la febbre, che vogliono sapere se sono positivi o negativi, il sistema va in tilt perché questi pazienti devono rimanere a domicilio, devono essere presi in carico dal proprio medico di famiglia".

(Unioneonline/v.l.)
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