Ursula von der Leyen sorvola in elicottero con Giorgia Meloni i territori colpiti dall’alluvione in Romagna e si confronta con la premier italiana sulle misure che la Ue potrà concretamente adottare, ma ha anche voluto toccare con mano la realtà e le persone segnate in profondità dalla forza dell'acqua.

La presidente della Commissione europea è arrivata a Cesena, insieme al ministro Raffaele Fitto, al presidente della Regione Stefano Bonaccini e al capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio e ha subito chiesto al sindaco Enzo Lattuca di salire in auto con lei, per spiegarle nel dettaglio cosa è successo la settimana scorsa.

Il Savio è stato il primo grande fiume della zona a uscire dagli argini, il pomeriggio del 16 maggio. E von der Leyen è andata proprio in zona San Rocco, dove l'acqua ha inondato un quartiere, e si è soffermata con i residenti, che da giorni spalano il fango. «Siete stati bravissimi. So che non avete dormito per alcune notti. Incredibile quello che siete riusciti a fare», ha detto lei rivolgendosi personalmente ai volontari appellandoli come "angeli nel fango".

Si è poi trasferita in piazza del Popolo, dove è stata accolta da decine di operatori delle forze dell'ordine e di soccorso e altrettanti volontari, compresi i 70 dipendenti comunali che hanno lavorato giorno e notte per gestire le emergenze, e il personale della Protezione civile francese, slovacca, slovena, oltre che da centinaia di cittadini che hanno intonato “Romagna Mia”. «È stato duro, mi ha spezzato il cuore vedere il fango - ha detto prima di ripartire - ma sono rimasta impressionata dal coraggio e dalla reazione di queste persone dopo giorni di grande sofferenza. Sono venuta qui per dirvi: “tin bota"». Cioè, in dialetto romagnolo, tenete botta.

LE MISURE – «Per molti agricoltori è stato un disastro, per questo deve essere attivato il fondo di emergenza per l’agricoltura, è il primo punto», ha messo in chiaro la presidente della Commissione. Ci sono anche i Fondi di coesione a cui attingere e, «se guardiamo al futuro, nel Next Generation Eu abbiamo 6 miliardi di euro per la prevenzione delle inondazioni e dei terremoti, e il rafforzamento delle infrastrutture». E poi c'è il tanto atteso Fondo di solidarietà dell'Ue, definito dalla stessa presidente von der Leyen «il mezzo più appropriato per dare sostegno».

Quello che però già ora impressiona è la «solidarietà europea al suo meglio». Il riferimento prima di tutto è all'attivazione del Meccanismo di Protezione civile dell'Ue: «Nove Paesi hanno portato immediato soccorso» - Francia, Slovenia, Slovacchia, Austria, Belgio, Bulgaria, Germania, Polonia e Romania - con le squadre francesi, slovene e slovacche che sono già arrivate sul campo «con più di cento persone per mettere in funzione le pompe». Come rende noto la Direzione generale della Commissione Ue per la Protezione civile e le operazioni di aiuto umanitario europee, la quantità d'acqua pompata dai terreni allagati è pari a 133 piscine olimpioniche, «e le operazioni di pompaggio continuano». 

(Unioneonline/D)

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