"L'atto in contestazione non determina un arresto procedimentale e deve ritenersi privo degli effetti lesivi lamentati dall'amministrazione regionale".

È la motivazione con cui il Tar della Sardegna ha respinto il ricorso promosso dalla Regione Sardegna contro il diniego espresso lo scorso 9 gennaio dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali sul completamento a quattro corsie della statale tra Alghero e Sassari, il cui ultimo tratto - dalla cantoniera per Rudas al centro abitato algherese - è irrealizzato da anni, trasformando in una grande incompiuta un'opera che per tre lotti su quattro è finita da tantissimo tempo.

Il Tar, "ai fini di una sollecita definizione del giudizio", ha deciso di fissare una pubblica udienza per il 16 settembre, "anche al fine di verificare l'eventuale adozione delle conclusive determinazioni sul procedimento in questione". Sarà quella la sede in cui "potranno essere valutati anche eventuali profili riguardanti l'ammissibilità del ricorso".

Presidenza della Regione e Assessorato dei Lavori pubblici si erano rivolti ai giudici amministrativi lo scorso 4 marzo, confermando l'opera "di fondamentale importanza per lo sviluppo del Nord Sardegna e per i riflessi sull'intera economia isolana". Per la sentenza pronunciata oggi dalla prima sezione del Tar Sardegna - presieduta da Dante D'Alessio e composta da Tito Aru e Antonio Plaisant - il ricorso proposto dalla Regione riguarda un parere negativo di compatibilità ambientale reso dal Ministro per i Beni e le Attività culturali, che "non costituisce l'atto finale del procedimento" autorizzativo della quattro corsie. L'ultima parola, dicono i giudici amministrativi, spetta "alla competenza del Cipe".

Lo stesso Cipe, "in caso di motivato dissenso del Ministro dell'Ambiente o del Ministro per i Beni e le Attività culturali, demanda al consiglio dei ministri l'adozione del provvedimento di compatibilità ambientale", è scritto nella sentenza emessa oggi. Ecco perché secondo il Tar l'atto contestato dalla Regione "non determina un arresto procedimentale" ed è "privo degli effetti lesivi lamentati dall'amministrazione regionale", ed ecco perché "non sussistono i presupposti per la concessione dell'invocata misura cautelare".

SOLINAS: "UN'OPERA FONDAMENTALE" - "Consideriamo il completamento della Sassari-Alghero fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico del Nord Sardegna e dell'intera Isola. In un momento di grande difficoltà a livello nazionale come quello che stiamo vivendo, riteniamo che la progettazione, il completamento e la realizzazione delle grandi opere sia un passo fondamentale per far ripartire l'economia", ha commentato il presidente della Regione Christian Solinas.

"Anche in questo caso - osserva il governatore - auspico che gli interessi della collettività prevalgano su cavilli burocratici ed errori di interpretazione delle norme. Dotare la Sardegna di un sistema viario all'altezza delle sfide del futuro è un segnale di civiltà".

L'assessore dei Lavori Pubblici Roberto Frongia, dal canto suo, afferma che "il Cipe, quale autorità preposta, già nel 2016 aveva evidenziato come una nuova soluzione progettuale dovesse essere sviluppata nel rispetto del completamento omogeneo del lotto 1 da un punto di vista del mantenimento delle caratteristiche geometriche coerenti con quelle dei lotti 2 e 3, che come noto sono a 4 corsie. Indicazioni che la Regione ha seguito portando avanti un progetto che rimarca la necessità tecnica, economica e sociale della quattro corsie e la sua legittimità rispetto al Ppr, il Piano paesaggistico regionale. Oggi - conclude Frongia - registriamo la volontà dei Giudici di avere un quadro il più completo possibile e attendiamo con fiducia che quest'opera possa vedere la luce".

(Unioneonline/F)
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