Massacro di Porto Torres, la testimonianza del carabiniere: «Non dimenticherò mai quel che ho visto»
Riprende il processo a Fulvio Baule, che nel febbraio 2022 uccise a colpi d’ascia i suoceri e ferì gravemente la moglie. Sentiti quattro testimoni«Nonostante i tanti anni di servizio, non riuscirò mai a dimenticare quello che ho visto».
La testimonianza del maresciallo Gianfranco Serra, comandante della Stazione dei carabinieri di Sennori intervenuto nel febbraio 2022 sul luogo del massacro perpetrato a Porto Torres da Fulvio Baule, il 40enne di Ploaghe che uccise i suoceri a colpi d’ascia riducendo in fin di vita la moglie.
Oggi è ripreso il processo con giudizio immediato in Corte d’assise a Sassari, con la deposizione di quattro testimoni chiamati dalla pm Enrica Angioni: una vicina di casa che negli attimi successivi all’aggressione si prese cura dei due figli di un anno della coppia e tre carabinieri che intervennero sul luogo del duplice omicidio.
I militari hanno parlato dello scenario da incubo che si sono ritrovati davanti appena arrivati sul posto, i soccorsi alle due donne e la prima confessione di Baule, che si costituì pochi minuti dopo in caserma.
La testimonianza più toccante proprio quella di Gianfranco Serra, intervenuto dopo essere stato chiamato dalla sorella, che vive nello stesso condominio delle vittime in cui è avvenuta l’aggressione: «Non dimenticherò mai quello che ho visto», le sue parole.
Nelle prossime udienze sarà interrogato anche l’imputato, oggi presente in aula assieme al suo avvocato Nicola Lucchi. La famiglia delle vittime si è costituita parte civile con gli avvocati Gabriele Satta, Gianmario Solinas e Silvia Ferraris.
Il duplice delitto risale alla sera del 26 febbraio 2022: dopo aver litigato per strada con la moglie Ilaria Saladdino, davanti al palazzo dove lei abitava con i genitori a Porto Torres, Baule prese un'ascia dal portabagagli della sua auto e colpì alla testa prima il suocero Basilio Saladdino, uccidendolo sul colpo, poi la moglie e infine la suocera, Liliana Mancusa, che morì in ospedale dopo un mese di coma. La moglie restò gravemente ferita e uscì dall’ospedale dopo un anno. Baule scappò abbandonando per strada i due figli gemelli di un anno che avevano assistito alla strage, per poi costituirsi poco dopo ai carabinieri di Porto Torres.
Prossime udienze il 12 e il 26 settembre.