Inferno di fuoco in paradiso, Punta Molentis non c'è più: «La mano di un pazzo, si è rischiata la strage»
Un incendio distrugge il promontorio sul mare, centinaia in trappola nella spiaggia gioiello di Villasimius. Il sindaco Dessì: «Mi hanno preso il cuore»Video Vigili del fuoco
«E come se mi avessero portato via il cuore. Quello che provo non si può spiegare».
Luca Dessì, sindaco di Villasimius, trattiene a fatica le lacrime. Al termine di una giornata da dimenticare (LA CRONACA) preferisce pensare al lato positivo: «Di quel che è accaduto non riesco neppure a parlare, per fortuna abbiamo messo in sicurezza tutte le persone e la macchina del Coc ha funzionato benissimo».
Al suo fianco per tutta la sera una squadra di amministratori che non si è risparmiata. «Non può che essere un incendio doloso. C'è la mano di un pazzo, un delinquente. Poteva essere una strage».
Poco dopo le 14 di ieri, un pennone di fumo dalla vegetazione all'inizio del percorso che dalla Provinciale 18 porta alla spiaggia di Punta Molentis si è gonfiato in fretta, è diventato un'enorme nuvola nera che si è allargata nel cielo e ha fatto calare il buio sopra ogni cosa: gli ombrelloni aperti al sole, le sdraio in riva al mare, i giochi dei bambini. Il parcheggio sterrato è diventato un cimitero di auto ridotte in cenere, chi non ha fatto in tempo a scappare è rimasto bloccato sulla spiaggia dove gommoni privati e mezzi della Capitaneria di porto hanno evacuato centinaia di persone.
Cosa accadrà da oggi nel paese del Sarrabus è difficile immaginarlo. «Nel giro di due ore nulla è come prima – dice Sergio Ghiani, presidente del Consorzio turistico di Villasimius -. Questo era il nostro gioiello. Abbiamo provato a proteggerlo con il contingentamento degli ingressi ma davanti a criminali scellerati non si può fare altro. Speriamo che la Giustizia trovi il responsabile, un assassino, non solo perché potevano morire delle persone, ma per gli animali che sono morti».