Nell'ambito dell'operazione portata a termine oggi alla Fluorsid dal Corpo forestale e di vigilanza ambientale che si è conclusa con l'arresto di sette persone, è stato anche disposto il sequestro preventivo di due aree, entrambe di proprietà dell'azienda.

IL SEQUESTRO - Si tratta di un terreno di circa tre ettari nello stabilimento di Macchiareddu, in cui sono stati rilevati cumuli di materiali stoccati all'aperto, e di una seconda area di 5 ettari in località Terrasili, periferia di Assemini.

LE INDAGINI - Le attività d'indagine hanno preso avvio dopo la segnalazione del servizio veterinario che aveva rilevato gravi patologie nei capi ovini che pascolavano in zona Macchiareddu.

Dopo la raccolta di testimonianze, querele, sopralluoghi, insieme a pedinamenti, controlli e intercettazioni, gli inquirenti hanno accertato che le attività illecite non sono altro che il risultato di una precisa e organizzata metodologia di lavoro in cui i vertici della Fluorsid ordinavano tutti gli illeciti poi riscontrati.

L'intervento alla Fluorsid

I DATI - In base a quanto emerso, dalle lavorazioni dello stabilimento si sono sviluppate ingenti quantità di polveri anche sottili captate dalle centraline dell'Arpas della zona: negli ultimi sei anni sarebbero stati sistematicamente superati i valori di legge; inoltre sugli strati superficiali dei terreni e sull'erba sono stati riscontrati alti livelli di fluoro.

Valutati tutti questi elementi, il gip, in un'ordinanza composta da 168 pagine, ha disposto gli arresti e il sequestro, contestando una serie di reati che vanno dalla contaminazione dell'aria, del suolo e delle falde acquifere allo sversamento e interramento di rifiuti pericolosi.

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