Sono bastati i primi volatili positivi al virus della West Nile disease ed è tornata la paura.

La Febbre del Nilo nell’Oristanese già in passato ha creato grande allarme, con contagi fra le persone e anche diversi decessi. Adesso dopo il caso riscontrato ad Arborea su una cornacchia, le amministrazioni comunali potenziano gli interventi di disinfestazione mentre la Asl scende in campo con le indicazioni per prevenire il contagio.

«In collaborazione con gli altri enti competenti viene monitorata la diffusione del virus attraverso la costante sorveglianza e l’analisi di insetti e volatili» conferma il responsabile Enrico Vacca. La veterinaria Anna Paola Corda ricorda che «nel caso in cui venga trovato il cadavere di un volatile, è utile segnalarne la presenza alla Asl 5, chiamando i numeri 0783 317767 o 317769 o portandolo ai nostri servizi veterinari».

Oltre alle attività di disinfestazione, è fondamentale che anche i cittadini adottino particolari precauzioni.

«Occorre evitare i ristagni d’acqua, ambiente ideale per lo sviluppo delle larve di zanzara – sottolinea Maria Valentina Marras, direttrice del dipartimento di Prevenzione – Importante ripulire i tombini, proteggere la abitazione con zanzariere e se stessi utilizzando spray repellenti, indossando abiti a maniche lunghe e di colore chiaro».

La Asl inoltre ricorda che nell’80% dei casi chi è contagiato dal virus della Febbre del Nilo non presenta sintomi.

In circa il 19% per cento dei contagiati invece è possibile sviluppare una forma simil-influenzale, accompagnata da febbre, mal di testa, nausea e vomito.

«In meno dell’1 per cento dei soggetti (lo 0,6%) il virus provoca gravi conseguenze neurologiche come encefalite, meningoencefalite o paralisi flaccida – prosegue Marras – Si tratta di soggetti prevalentemente anziani e immunodepressi, con patologie pregresse e quindi sono più vulnerabili».

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