Manuel, ucciso un anno faIl ricordo a Macomer
Esattamente un anno fa, sulle sponde del lago Omodeo, veniva assassinato il 18enne di MacomerÈ passato esattamente un anno dal giorno in cui, sulle sponde del lago Omodeo, veniva barbaramente assassinato Manuel Careddu.
Un anno in cui i responsabili di quel delitto hanno nomi e cognomi: sono cinque ragazzi di Ghilarza, condannati dal Tribunale di Oristano e da quello dei minori di Cagliari.
A Ghilarza non ci sarà nessuna iniziativa per ricordare il 18enne di Macomer e neanche ad Abbasanta. Le iniziative dedicate al giovane ucciso si terranno nel suo paese natale. E poi ci sarà stasera una messa dai Cappuccini a Oristano.
A questa messa parteciperà il gruppo e il Comune di Abbasanta: "L'atteggiamento di sobrietà che ha sempre connotato il nostro modo di agire - spiega il vicesindaco di Abbasanta Giusy Serra, 49 anni - prosegue anche a un anno di distanza, nel pieno rispetto del dolore di tante famiglie. Quotidianamente il nostro Comune è coinvolto in azioni di supporto alle famiglie in sintonia con quanto disposto dall'autorità giudiziaria. Siamo nel tempo della commemorazione di Manuel, e aderiamo al momento di preghiera al quale siamo stati invitati presso la chiesa dei Cappuccini di Oristano. Come Comune pensiamo che oggi il silenzio e la preghiera siano un atto dovuto, astenendoci da altri eventi pubblici civili. Ci sarà tempo e modo di organizzare eventi anche di rilevanza pubblica: il primo anniversario è per noi ancora un momento da vivere con questa sobrietà e con la volontà di rispettare così il dolore delle famiglie".
"In questo momento purtroppo - le parole del sindaco di Ghilarza, Alessandro Defrassu - non siamo in grado di organizzare nulla. Abbiamo moltissime emergenze da fronteggiare e non è stato possibile occuparcene".
A Macomer si terranno una messa e una serata di musica: Manuel sarà ricordato oggi alle 19, nella chiesa di San Pantaleo. Venerdì sera, al centro polivalente di Sertinu, un concerto accompagnerà una riflessione collettiva.
L'ha voluto la madre Fabiola Belardi: "Una serata di riflessione, affinché quanto è successo a mio figlio non possa più accadere. Non per i media, ma dedicata ai giovani. Contro la droga, per ricordare che il mio Manuel non era un tossicodipendente".
(Unioneonline)