La sindaca di Santa Teresa Gallura, Nadia Matta, rompe il silenzio che si era imposta dopo la denuncia della presenza di decine di militari israeliani in “vacanza” dal massacro in Palestina in un resort sulla costa del suo comune. 

«Ritengo doveroso fare chiarezza su alcuni punti fondamentali, nel pieno rispetto del ruolo istituzionale che ricopro. Il sindaco», esordisce, «non ha né competenze, né strumenti per conoscere le generalità, la provenienza o l’attività di ogni singolo ospite che soggiorna nel nostro territorio, né tantomeno può valutare eventuali implicazioni legate a problematiche di natura internazionale o di sicurezza per poi provvedere ad un eventuale allontanamento dal territorio. Questi compiti sono esclusivamente demandati alle Forze dell’Ordine, che operano con costanza e professionalità a tutela della sicurezza pubblica».

Dopo aver declinato le responsabilità sul punto, afferma, «mi sono tempestivamente informata presso il titolare dell’hotel interessato e presso le alte autorità competenti, per comprendere con esattezza cosa stesse accadendo. Mi è stato riferito», aggiunge, «che le manifestazioni erano state organizzate per contestare la presenza di alcuni ospiti civili israeliani, ritenuti dai manifestanti militari inviati in Sardegna per una “vacanza relax”. Tuttavia», assicura, «secondo quanto riferito dalle Forze dell’Ordine, non è emerso alcun elemento che faccia pensare alla presenza di militari né a situazioni irregolari». 

Da qui lo sfogo: «Troviamo inaccettabile che, senza prove concrete, siano stati rivolti insulti gravi a persone che, fino a prova contraria, sono a tutti gli effetti ospiti civili e regolari di una struttura privata, nel pieno rispetto delle leggi italiane». 

Matta prosegue ricordando che «in Italia non esiste alcuna legge che vieti la libera circolazione o il soggiorno di cittadini israeliani, così come di altri cittadini stranieri regolarmente in possesso dei requisiti previsti dalla normativa nazionale ed europea».

Dal locale al generale, la prima cittadina del comune gallurese lancia la sua proposta:  «Il Consiglio Comunale di Santa Teresa Gallura, dunque maggioranza e minoranza, ha trasmesso una nota all’Anci Sardegna e al nazionale, con la quale si propone l’adozione, da parte di tutti i Comuni italiani, di una delibera di Consiglio unitaria contenente i seguenti punti: esprimere una ferma condanna contro tutte le guerre; condannare la gravissima crisi umanitaria in corso a Gaza, riconoscendo come disumani gli attacchi nei confronti della popolazione civile palestinese; richiedere un immediato cessate il fuoco, l’apertura di corridoi umanitari permanenti e l’attivazione di solidarietà concreta verso le comunità colpite; promuovere il riconoscimento internazionale dello Stato palestinese; trasmettere tale documento alle principali istituzioni nazionali e internazionali». 

Su un punto la sindaca non transige,  mentre Israele ha appena sferrato un attacco a Doha, in Qatar, per uccidere i leader di Hamas che stavano discutendo della proposta di cessate il fuoco«Non ci schiereremo mai contro un intero popolo, perché questo rappresenterebbe la più grave e inaccettabile forma di razzismo.  La nostra comunità è, e continuerà a essere, una comunità accogliente e rispettosa, dove i valori della democrazia e della convivenza civile permettono di distinguere tra le persone e le scelte dei governi, tra le opinioni diverse e le situazioni di conflitto».

Enrico Fresu 

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