Le api di Conca Entosa sono salve. Il Tribunale di Tempio ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Ezia Orecchioni, per conto di Nicolina Giagheddu, che chiedeva di permettere l’accesso a uno specialista nei terreni posti sotto sequestro dopo la scoperta del corpo di Cinzia Pinna. 

La madre di Emanuele Ragnedda, reo confesso dell’omicidio, ha condannato con dichiarazioni pesanti come macigni le azioni del figlio: «Merita l’inferno», aveva detto davanti all’ingresso della tenuta nelle campagne tra Palau e Arzachena

Ma quella terra, per lei, «era un pezzo di cuore». Nel quale vengono allevate circa 300mila api alle quali, da quando è comparso il nastro bianco e rosso posto dagli inquirenti che indagano sul delitto, nessuno badava più. 

La donna aveva lanciato un appello, per consentire l’ingresso a uno specialista: il permesso è stato accordato. «Grazie a tutti per l’aiuto», dice ora Nicolina Giagheddu, «abbiamo ottenuto il permesso per l’apicoltore». 

(Unioneonline) 

© Riproduzione riservata